Addio a Tevez, prateria per Honda: i sette punti che (non) tornano

TevezQuante letture è possibile dare all’ormai prossimo acquisto di Carlitos Tevez da parte della Juventus? Beh intanto, aspetto meno interessante in orbita rossonera ma ugualmente importante, i bianconeri tornano protagonisti sul mercato estero come non succedeva da tempo: l’acquisizione di un campione affermato come l’argentino non è paragonabile all’arrivo da semi sconosciuto di Vidal e a quello tutto da verificare di Llorente. Seconda osservazione: il parere del giocatore nei suoi trasferimenti è importante, ma non è l’unico parametro su cui basarsi. Non sono tutti Zlatan Ibrahimovic, per intenderci. Terzo punto: evidentemente il caro Mansour aspettava il momento di farla pagare a chi si era permesso di posare in quella foto, vero inizio della fine o del “mai inizio” del matrimonio fra Tevez e il Milan.

Considerazione numero quattro: uscendo nuovamente dal seminato rossonero, la recente condanna in primo grado al presidente Berlusconi non avrà certo favorito stretti contatti telefonici con Adriano Galliani. E si sa che, senza l’avvallo finale del presidente, nulla è possibile. Quinto comma: vendere Robinho al Santos e piazzare Boateng al miglior offerente (ne basta uno) saranno le vere croci dell’estate indiavolata. Concludere la cessione del brasiliano in tempo utile sarebbe stato perfetto, sia per i liquidi che avrebbe versato il club del presidente Ribeiro sia per il risparmio di un ingaggio spropositato: la Juve chiuderà addirittura a 5.5 milioni annui al giocatore, cifra di molto inferiore a quella attualmente percepita da Binho. Sesto aspetto: la presunta prelazione sull’attaccante fino al 30 giugno era una panzana bella e buona.

Ultimo punto, il più importante a questo punto: con l’addio a Carlitos, il posto da extracomunitario ancora libero, che farà il paio col colombiano Vergara, vede ampiamente favorito Keisuke Honda. Il giapponese del CSKA Mosca ha una prateria davanti a sè che, dai freddi ambienti russi, lo conduce dritto dritto alla nebbia milanese. Nebbia come il maggior agente atmosferico che conoscerà nella nuova possibile avventura, ma anche come incertezza nel ruolo che andrà a ricoprire: sarà il famoso trequartista mancante o l’alternativa ad El Shaarawy e Niang? Quel che è certo è che, a distanza di un anno e mezzo, si sono replicati due eventi nella stessa giornata: l’addio rossonero a Tevez e una preoccupante, quanto inaspettata figura da polli.

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