Corsa e buoni spunti: Boateng si fa strada verso l’impervia Eindhoven per ritrovare se stesso

boateng (spaziomilan)Sussulto. Il calcio d’agosto, quasi fosse un cliché, lascia il tempo che trova, ma si porta dietro l’eredità di una speranza mai morta: il ritorno di Kevin Prince Boateng. Segnali sempre contrastanti e molto altalenanti nelle ultime due stagioni da parte del ghanese, passato da elemento imprescindibile a vera e propria spina nel fianco del Milan e del suo allenatore Massimiliano Allegri. Lontanissimi i tempi dello scudetto, ancor più lontani i picchi di forma raggiunti nella stagione successiva (vedi il goal capolavoro contro il Barca in casa) nonostante l’infortunio: immaginare un Boateng titolare inamovibile sembra ora follia. E per la forma psicofisica del giocatore, e per le strategie di mercato rossonere. L’acquisto di Riccardo Saponara e la telenovela infinita per portare Keisuke Honda all’ombra della madonnina spingono inevitabilmente il numero dieci nella lista dei partenti.

Problema recupero accantonato, problema cessione installato: ci aveva già provato a inizio sessione Adriano Galliani, sondando il terreno in casa Paris Saint Germain prima e Monaco poi. Ora il tempo stringe, e le situazioni appetibili al calciatore (che ha già snobbato richieste importanti provenienti dalla Turchia) si riducono drasticamente: il Bayern di Guardiola punta su profili decisamente diversi rispetto al classe ’87, così come il nuovo Manchester City di impianto spagnolo dell’ex Malaga Pellegrini. Insomma, il destino sembra già scritto: a meno di una clamorosa rinascita, Boateng è destinato ad andare a scadenza il prossimo anno. Il Milan ci guadagnerà (magra consolazione) un corposo stipendio in meno da retribuire.

La palla passa ora al ghanese: provare a strappare il prolungamento di contratto (anche se difficilmente alle proprie condizioni) con una stagione di livello, o passare un anno fra panchina e tribuna e scegliere in autonomia la prossima destinazione. I segnali arrivati nel match amichevole contro il Darthona (vittoria per 11 a 0) sono incoraggianti: corsa fluida e buoni spunti, utili quanto meno per una candidatura ad un posto nella sfida di martedì ad Eindhoven. Preliminare decisivo anche per lui: i cliché e le speranze, ora, non contano più nulla.

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