Ancelotti: “Real come il Milan, qui si avverte il fascino della storia. Serie A? Juve favorita, ma attenzione ai rossoneri”

ANCELOTTIUna lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport alla vigilia del suo debutto ufficiale sulla panchina del Real Madrid. Domani inizia la Liga spagnola e Carlo Ancelotti ha già le idee molto chiare: “Allenare il Real è sempre stato un sogno e qui in Spagna mi sento molto bene. L’obiettivo è riportare il Real alla vittoria, nella Liga e in Champions. Il Real è sempre uguale a se stesso, va oltre i giocatori e gli allenatori. E’ un grande club molto organizzato, dentro al quale si respira un’atmosfera speciale. Come al Milan, si avverte il fascino della storia”.

Poi, un paragone tra i numeri uno di Milan e Real: “Perez? Il presidente è il primo tifoso del Real, è innamorato del Real come Berlusconi lo è del Milan. E se Galliani è solo il secondo tifoso rossonero, la sua dedizione e la sua concentrazione per il club sono totali, come quelle di Florentino per il Real”. 

Un parere sulla Serie A: “Favorita la Juve, ma attenzione al MilanLo dico perché è la squadra che esce con meno incognite dal mercato. Le altre, Napoli, Roma, Fiorentina e Inter, hanno cambiato molto e vanno verificate. L’ Inter sta ripartendo da capo, con nuovi giocatori e soprattutto con un nuovo allenatore. Ha bisogno di tempo. Sta impostando un lavoro che la squadra aveva conosciuto solo nel breve periodo di Gasperini”.

Su Zidane: “Potrà fare l’allenatore? Sì, di sicuro, ha bisogno di fare esperienza, perché allenare non vuol dire solo fare la formazione. Al Milan me la passava Berlusconi? Esatto. Zidane ha la capacità di vedere il calcio in modo straordinario”. 

Infine, Ancelotti prova a stilare la sua formazione ideale: “Buffon in porta; Ivanovic, Nesta, Cannavaro e Maldini in difesa; Pirlo e Lampard davanti alla difesa; Zidane e Kakà dietro le punte; Ibrahimovic e Ronaldo in attacco. Sono tutti giocatori che ho allenato. In porta si è dimenticato anche di Dida, quello della finale di Manchester, e Peruzzi tanto per cominciare. In difesa se n’è dimenticato uno mica da ridere: Cafu. Sempre in difesa dove li mettiamo Terry e Thuram? A centrocampo, in una squadra che non sia troppo allegra come quella di sopra, Gattuso non può stare fuori e poi Seedorf, Davids e poi quelli del Real di oggi. In attacco poi: Shevchenko, Inzaghi, Drogba, Crespo. Se lascio fuori Pippo, che nella finale di Atene ha fatto la doppietta segnando anche di omero, succede un casino. Le dico tutto questo perché non potrò mai fare la mia formazione ideale. Dovrei farne dieci, venti e sarebbero tutte fortissime”.

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