Balo a Sport Illustrated: “Razzismo come le sigarette. La mia famiglia è fondamentale. Berlusconi? Lo sento poco. Brescia è casa mia”

SportIlluestredFenomeno, non solo in campo. Mario Balotelli è stato protagonista di un’importante intervista a 360° sul periodico statunitense Sports Illustrated, durante la tournèe del Milan negli Stati Uniti. Molti i temi presi in considerazione: dalla lotta al razzismo, alla suo rapporto con Brescia e la sua famiglia, dalla passione dei go-kart alla Nazionale Italiana. Mario si è raccontato a cuore aperto.

Il razzismo? E’ come le sigarette: non smetti di fumare se non lo vuoi veramente. Non si può fermare il razzismo se le persone non lo vogliono veramente. Ma io farò tutto quello che mi è possibile per provare a fermare questa piaga”.

“I miei genitori sono fondamentali per me. Con tutti i sacrifici che hanno fatto per me nel passato, il minimo che posso fare è regalargli delle belle emozioni. Se lo meritano. A loro dico tutto, ma proprio tutto, di quello che mi succede. Credo che senza di loro non sarei mai diventato un giocatore di calcio. Se faccio qualcosa di spettacolare nel mio lavoro e faccio degli errori come persona, loro non sono contenti. Perché loro vogliono che loro figlio sia prima un uomo e dopo un grande giocatore”.

Brescia è casa mia, E’ il posto in cui andrò a vivere il giorno in cui smetterò di giocare a calcio. Quando sono a Brescia mi rilasso”.

“Se i giovani mi considerano un modello, allora questo diventa per me una grande responsabilità”.

Sul rapporto con il Presidente Berlusconi: “Ogni tanto ci parliamo. Non è una cosa costante. Ci sentiamo di rado”.

“Ho guidato la mia Ferrari nel mio circuito di go-kart dove sono entrato con la mia macchina. Quindi non ci sono stati problemi“.

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