VIDEO/ Lo “Stadium” canta l’inno di Mameli, offendendo le vittime di Lampedusa nel minuto di silenzio. Zero provvedimenti. Ma c’è di peggio…

San SiroDoveva essere un doveroso e rispettoso minuto di silenzio in onore delle quasi 300 vittime straniere che hanno perso la vita lo scorso giovedì 3 ottobre nei pressi dell’Isola dei Conigli, vicino a Lampedusa, in seguito ad un naufragio in piena notte che ha provocato il rovesciamento di un’imbarcazione: una tragedia senza precedenti. Il Consiglio dei Ministri prima ha proclamato una giornata di lutto nazionale, poi il presidente del CONI Malagò ha esteso l’invito per tutte le manifestazioni sportive. Calcio compreso.

E così è successo nello scorso weekend. Ma non senza i soliti imbecilli. Al ”Dall’Ara”, prima di Bologna-Verona, i sostenitori ospiti hanno intonato uno scandaloso canto funebre: “Io credo, risorgerò”: queste le parole che si sono udite dagli spalti. All’”Olimpico” di Roma, invece, prima di Lazio-Fiorentina, i tifosi biancocelesti hanno avuto il coraggio di fischiare, fortunatamente taciuti dagli applausi scroscianti del resto della gente. Addirittura in Serie B, prima di Brescia-Palermo, si è alzato il coro “Forza Brescia alè”. Proprio non potevano aspettare il fischio d’inizio.

Infine Torino, “Juventus Stadium”. Minuto di silenzio? Macché. Gran parte dello stadio ha urlato l’inno di Mameli, con un chiaro e vergognoso intento preciso. Viva l’Italia, quando siamo di fronte a dei decessi di uomini come noi, ma stranieri: la conclusione è agghiacciante. Andrea Agnelli, inquadrato in quegli istanti dalle telecamere, ha scosso ripetutamente la testa perché aveva già ben capito quello che sarebbe sicuramente successo dopo: polemiche e serio rischio di squalifica del campo. Invece niente, zero. Lo stadio della Juventus salvo e al sicuro, mentre San Siro chiuso. Perché 200 tifosi del Milan si sentono meglio rispetto a 40.000 persone…

L’INNO DI MAMELI DELLO “JUVENTUS STADIUM”

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