Champions, Barcellona, la sua dimensione: è uno straordiMonto – UPDATE/ “Potevamo raddoppiare”

montolivo 2 (spaziomilan)UPDATE (16.10) – Le parole di Montolivo al sito della UEFA: “Siamo soddisfatti anche se non manca un po’ di delusione, perché penso che abbiamo avuto l’opportunità per raddoppiare. In ogni caso affrontavamo un grande Barcellona quindi ci prendiamo questo punto. Hanno giocatori eccezionali. Li ho incontrati molte volte ormai, sia il Barcellona che la Spagna hanno due grandi squadre. Penso che abbiamo giocato bene e non è la prima volta che lo facciamo contro di loro. Ma la strada verso la qualificazione è ancora lunga. Abbiamo iniziato bene, Robinho, Kaká e Valter [Birsa] hanno giocato molto positivamente. Non abbiamo fatto altrettanto bene nella ripresa ma siamo comunque riusciti a creare un paio di buone occasioni e avremmo potuto far loro male. Penso che la squadra debba essere soddisfatta di questo punto e anche di più per l’approccio che abbiamo avuto. Kaká ha dato un grande contributo in termini di qualità. Il Barcellona avanzava con il suo solito possesso palla, ma Kaká ci ha dato l’opportunità di ripartire in contropiede con le sue cavalcate. Sono certo che diventerà fondamentale per noi”.

14.00 – Stop e suola di destro, suola e giravolta di sinistro. E Montolivo lascia sul posto Xavi. E’ successo in Milan-Barcellona, è successo per davvero. I riflettori della Champions ieri sera erano (giustamente) quasi solo per Kakà, che non ha deluso le attese: campione vero, lo stesso fuoriclasse di sempre, con meno condizione ma con più coscienza: quasi fosse uno qualunque. Quasi, ovviamente. Ma a San Siro si è (ri)visto uno straordinario Montolivo, che ha risposto presente nel palcoscenico più bello e contro l’avversario più grande. Una risposta a chi lo ha criticato, lo critica e lo criticherà ancora per non incidere quando conta, semplicemente perché cieco o, peggio, prevenuto. Chi non vuole credere nelle sue qualità o non ammettere che siamo di fronte ad un centrocampista coi fiocchi fa male al Milan e non sa accontentarsi.

Parliamo di un rendimento di enorme livello dall’inizio alla fine. Fin dalla conferenza stampa. E’ stato il primo ad abbracciare Robinho dopo la rete, ha difeso con onore i nostri colori; poi ha pressato e rincorso fino alla sfinimento, rimanendo lucido anche quando con una scivolata ha regalato a Muntari la palla dell’incredibile nuovo vantaggio, poi sprecata. E’ stato senza dubbio il migliore in campo, un gigante buono ma per niente timido o indeciso: ha semplificato il difficile, è stato essenziale ed elegante, intendendosi a meraviglia con De Jong e dialogando bene con Muntari. Mordente ed intensità senza paura.

Applausi doverosi, come doverose devono essere le critiche per il suo inizio di stagione sottotono: è stato troppo lento per troppo tempo, ma ha accelerato nel momento giusto. Udinese prima e Barcellona poi, le prime tappe, speriamo, della nuova rinascita dei rossoneri, che iniziano a sembrare una vera squadra dopo aver recuperato i suoi migliori interpreti. Come Montolivo, il nostro capitano.

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