Carbone: “Il Milan non è da primo posto. Balotelli il più forte talento italiano”

I rossoneri affronteranno oggi il difficile campo di Livorno, un ritorno a casa per Massimiliano Allegri, questa volta da avversario, ed un nuovo banco di prova per una squadra che sta dando segni di ripresa. Ne è convinto l’ex milanista Angelo Carbone, che in esclusiva a TuttoMercatoWeb ha dichiarato: “Il Milan è messo molto meglio rispetto a qualche settimana fa e le due vittorie hanno dato fiducia all’ambiente.”

I rossoneri, già a partire da questo match, non possono permettersi altri passi falsi se vogliono chiudere l’anno raccogliendo punti e provando a portarsi avanti in classifica “Non dimentichiamo che il Milan ha una rosa di qualità – ha proseguito Carbone – Non è da primo posto ma sicuramente meglio della posizione che occupa in questo momento. Ci sono le prerogative per risalire“. Fondamentali in questo senso saranno due giocatori in particolare, Kakà e Balotelli, ma se sul brasiliano non ci sono che parole di elogio, per SuperMario resta sempre il problema del carattere. Kakà ha capacità straordinarie, un giocatore che ha una responsabilità che va oltre ogni cosa. Si allena in maniera esemplare, anche considerati i risultati già ottenuti nella sua carriera. Per quanto riguarda Balotelli, ha qualità incredibili. E’ il talento italiano più importante che abbiamo, ci dispiace solo che ha dei momenti in cui non riesce ad esprimersi. Ci sono delle perplessità sui suoi comportamenti”.

Infine, secondo l’ex giocatore, all’attuale situazione della squadra ha contribuito in maniera negativa anche il caos scatenatosi ai vertici societari. Tutte le vicende che ci sono state sicuramente non hanno fatto bene. C’è talmente tanta confusione che è difficile capirci qualcosa. Prima o poi doveva accadere ma probabilmente è arrivato troppo all’improvviso e ha messo in secondo piano i problemi in campo spostando il focus sulla società”. Alle ore 18 il focus sarà tutto sull’Armando Picchi e si spera che, come contro il Catania e il Celtic, sia il risultato a parlare.

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