Ajax: assedio sulle fasce, ma in fase di non possesso…

Il momento della verità è arrivato. Stasera, a San Siro contro l’Ajax, il Milan si gioca la permanenza in Champions League. I rossoneri, al momento secondi nel girone, hanno a disposizione due risultati su tre per superare il turno. Ma tutto è ancora in gioco. Gli olandesi stanno attraversando un ottimo periodo di forma: sono reduci da sei vittorie consecutive, hanno avuto la meglio anche sul Barcellona e negli ultimi quattro turni di campionato hanno realizzato quattordici gol mantenendo la propria rete inviolata. Niente male, insomma.

Punto di forza: gioco sulle fasce.
E’ sulle corsie laterali che l’Ajax- in campo con un 4-3-3 a trazione anteriore- si esprime al meglio e può creare la maggior parte delle occasioni. I Lancieri dispongono di giocatori in possesso di dinamismo, rapidità, resistenza, doti tecniche, abilità nell’uno contro uno e nell’inserimento tra le linee. I terzini subordinano la fase di copertura a quella di spinta, tanto da proporsi in avanti con regolarità e di sovrapporsi con le punte esterne, che sono solite partire dalla fascia per poi accentrarsi e alternare azioni personali ad assist per il centravanti, cercato anche con cross sfornati dai difensori laterali in proiezione offensiva. Attenzione. Concedendo il Milan spazi in mediana e sulle fasce, o addirittura vere e proprie azioni di rimessa, l’Ajax potrebbe rendersi pericoloso e le condizioni per un tracollo sarebbero dietro l’angolo. Per arginare il gioco dei Lancieri, caratterizzato da corsa e fluidità, serve che i mediani rossoneri raddoppino sempre il portatore di palla avversario e che la fase di non possesso sia svolta nel migliore dei modi.

Punto debole: fase difensiva.
Contro una squadra compatta e ben organizzata, l’Ajax fatica a creare azioni e manifesta le proprie lacune. Lacune che sono riscontrabili nella mancanza di giocatori capaci di prevedere con anticipo lo sviluppo delle azioni e nella mancanza di attenzione nella fase difensiva. I terzini, che spingono a valanga, manifestano problemi con le diagonali e spesso lasciano scoperta la posizione di competenza. Stesso discorso vale per le punte esterne che, pur disponendo di un buon potenziale, disdegnano qualsiasi tipo di ripiegamento. Nemmeno il centrocampo è esente da osservazioni: gli interni effettuano buone incursioni nelle aree avversarie- Klaassen presenta anche una buona tecnica e un buon senso del gioco- ma sono poco efficaci nei contrasti e non sempre riescono a fare il filtro necessario. In questo modo, una coppia centrale di difesa promettente ma non ancora esperta non è protetta e non è posta nelle condizioni di rendere.

Giocatore chiave: Fischer.
Giovane ma di talento e già pronto per grandi palcoscenici, l’attaccante danese classe ’94 è il fulcro del gioco dell’Ajax. In grado di giocare sia come esterno sia come prima punta, sebbene preferisca agire partendo dalla corsia laterale, Fischer dispone di mobilità, velocità, cambio di passo, qualità tecniche, personalità, abilità nel dribbling, personalità, precisione ed esplosività. Quando punta il diretto concorrente, può creare superiorità numerica e giocate pericolose. Va controllato con massima attenzione.

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