Moggi: “Il calcio italiano non si faccia sfuggire uno come Galliani”

E’ una ferita ancora aperta, Calciopoli, per Luciano Moggi. L’ex direttore generale della Juventus ha scelto le colonne di Libero per tornare a dire la sua sulla vicenda che tanto turbò e scombinò gli equilibri del calcio italiano e che, a suo modo di vedere, è stata letta dalla giustizia sportiva in modo fazioso e unilaterale. Stavolta, però, il discorso rientra in una più ampia disamina sull’operato dell’ex collega e avversario Adriano Galliani, da poco confermato dal Milan.

Anni intensi, quelli in cui Milan e Juventus dominavano il campionato italiano. Anni che Moggi ricorda in tante sfumature: Galliani è sempre stato un grandissimo avversario: le lotte e le guerre tra la Juventus e il Diavolo ci sono sempre state e le intercettazioni hanno evidenziato il perché. Non abbiamo mai avuto particolari scontri di mercato, solo una volta i destini nostri di dirigenti e dei nostri club si sono avvicinati al punto quasi di toccarsi: era il 1996, il Bordeaux che stava facendo tanto bene in Francia metteva in mostra due talenti. Galliani prese il centravanti Dugarry, io preferii puntare sul giovane Zidane. Sapete tutti chi fece l’affare. Il più grande dispiacere credo comunque che lo abbia avuto l’8 maggio 2006, quando la Juve senza Ibrahimovic andò a prendersi lo scudetto a San Siro. Durante il riscaldamento, parlando con un dirigente della Juve di allora, Adriano disse: “Peccato per lo spettacolo che non ci sia Ibrahimovic”. Un gesto sportivo ma pronunciato con tono canzonatorio. Proprio da quel dirigente Galliani si beccò una risposta profetica: ‘Tranquillo Adriano, giocherà la riserva, Trezeguet, magari vinceremo con un suo goal”. E così fu: 0-1 per la Juve, rete di Trezegol” “.

Nonostante i vivaci e ripetuti incroci pericolosi, Moggi ha comunque grande stima dell’ex collega: Il calcio italiano invece non si faccia sfuggire un grande dirigente come lui. Sarebbe un ottimo presidente per la Lega di Serie A, dove è quotato e ha esperienza. E’ l’uomo giusto per guidare il calcio nel migliore dei modi. Mi è impossibile oggi vederlo in un altro club: è troppo legato al Milan e alla famiglia Berlusconi nonostante tutto. Gli faccio i miei auguri, chiedendogli di avere coraggio: può capitare a un dirigente di sbagliare e di pagare tutto in una volta”.

L’amministratore delegato rossonero, però, a detta di Moggi avrebbe commesso un grave errore in sede di mercato: L’ingaggio di Balotelli: nel suo periodo al Milan è peggiorato: gioca per conto suo, è sempre fuori tempo e aspetta sempre il pallone sui piedi. Milano non era il posto giusto per lui, ma Galliani ha voluto scommetterci lo stesso e ha perso“.

 

 

Impostazioni privacy