Per Abbiati una prestazione da vero leader: la gara ai raggi X

Il Milan ieri sera aveva solo un obiettivo: non perdere. E ce l’ha fatta. Uno dei protagonisti è stato sicuramente Christian Abbiati che contro l’Ajax si è dimostrato decisivo per preservare il pareggio e garantire al Diavolo il passaggio del turno agli ottavi di finale di Champions League. I rossoneri erano contrapposti ad una squadra giovane, sfrontata e che non aveva assolutamente nulla da perdere. Cercavano semplicemente la vittoria e questo atteggiamento ha spaventato gli uomini di Allegri. La partita è iniziata subito in salita per i rossoneri, contro un Ajax nettamente più in palla e vicino al goal in almeno due occasioni che hanno fatto sussultare San Siro e non solo: il palo su un potente colpo di testa di Poulsen e la girata, sempre di testa, di Schone che Abbiati para magistralmente.

Se prima dell’espulsione di Montolivo, l’atteggiamento timoroso era solo accennato dopo essere rimasti in inferiorità numerica ha preso il sopravvento. Da quest’episodio, il Milan ha fatto un passo indietro e si è arroccato davanti al numero 32 rossonero mentre gli olandesi hanno preso coraggio e hanno dato inizio ad un vero e proprio assedio che ha messo a dura prova le capacità dell’estremo difensore milanista. I ragazzi di De Boer si sono riversati nell’area rossonera alla ricerca del goal qualificazione ma Il portiere non si è fatto sorprendere, riuscendo a mantenere la sua porta inviolata. Tutto ciò, nonostante un piccolo problema muscolare che ne ha compromesso il match, come ha dichiarato a Mediaset Premium e SkySport nel post gara: “Problema fisico? No, non voglio alibi. Avevo paura di farmi male ma mi sono ripromesso di rimanere in campo finché il dolore diventava insopportabile”.

Il Milan aveva davvero bisogno che il suo portiere fosse così in forma; era importante per garantire la giusta sicurezza al pacchetto difensivo. Più l’estremo difensore è affidabile, più i difensori sono tranquilli e precisi. Le palle alte sono sempre una nota dolente per Abbiati, un paio di sbavature sono scusate se si pensa alle parate decisive fatte dal numero 32 rossonero. Una su tutte quella sul diagonale di Klaassen deviato con i piedi. Lui stesso si è reso conto dei piccoli errori commessi: “L’esperienza sicuramente aiuta, ma ho perso nelle uscite. Sto recuperando, ho quasi 37 anni e voglio tornare quello di prima”. E’ onorevole che un giocatore ammetta le sue colpe ma per un leader come Abbiati è normale.

Abbiati è rimasto soddisfatto della sua partita, ma anche di quella dei compagni: “Stare con un uomo in meno vuol dire essere in difficoltà, normale poi che nel finale loro buttavano la palla in mezzo. Eccezionali e sempre attenti i miei compagni. Abbiamo dimostrato di voler superare questo turno e ce l’abbiamo fatta”. Ora, l’importante è mantenere questo stato di concentrazione per riuscire a chiudere l’anno in bellezza; il percorso sarà impegnativo visto che il Milan si troverà a giocare contro Roma e Inter. Per il futuro in Champions League, Abbiati ha le idee chiare: “Gli ottavi? Vorrei l’Atletico Madrid, mi farebbe piacere tornare in quello stadio”. Qualunque sia l’avversario, è fondamentale che il portiere rossonero giochi come ha fatto ieri sera.

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