El Shaarawy scalpita per tornare. Lui, Taarabt, o entrambi insieme?

El Shaarawy torna ad Amsterdam. L’attaccante del Milan, infatti, è in Olanda per un nuovo consulto da Niek Van Dijk, che lo ha seguito nel recupero dall’infortunio al piede sinistro. Si attendono, quindi, ulteriori novità. Quel che è certo è che ieri il Faraone è stato a Milanello, così come che il suo rientro non è destinato a procrastinarsi in eccesso. Lui scalpita per tornare. Ma quale sarà la data del suo rientro? Molto probabile, allo stato attuale delle cose, appare una sua convocazione in una tra le tre partite che vedrà impegnato il Milan tra il 23 (Lazio – Milan) ed il 29 marzo (Milan – Chievo), tra le quali ci sarà l’infrasettimanale di Firenze (26 marzo).

Ma, chi gli lascerà il posto? E, soprattutto, ci sarà davvero qualcuno che glielo lascerà? Nella posizione che, sulla carta, sarebbe proprio del Faraone (sul centro-sinistra della linea a tre di trequarti, dietro alla punta), in questo momento gioca un certo Adel Taarabt.  Il giovane attaccante sta giocando alla grande in questo suo primo scorcio di stagione in rossonero, e rende al massimo, evidentemente, proprio nel ruolo preferito dall’italo egiziano. Se la posizione del marocchino dovesse consolidarsi, uno dei due rischierebbe d’essere escluso. Dato per scontato, però, il graduale rientro dell’ex Genoa, questo infelice ruolo potrebbe toccare proprio al numero 92.

Entrambi, però, per caratteristiche tecnico-tattiche, spirito di sacrificio e qualità individuali, sono gli interpreti perfetti per il nuovo modulo di Clarence Seedorf. Sugli esterni due giocatori così, con la loro capacità di saltare l’uomo e liberarsi per il tiro e la facilità di percorrere tutta la fascia sia per attaccare che per difendere, sono una manna dal cielo. Allora, perché non provare a giocare con entrambi? Certo, uno dei due dovrebbe sacrificarsi a giocare sul centro-destra, non potendo andare al tiro con il piede “buono” ma, il fatto di potersi invertire anche a partita in corso senza dare punti di riferimento agli avversari, potrebbe rivelarsi un’arma micidiale da usare per scardinare le difese avversarie.

A quel punto, il sacrificato sarebbe uno tra Kakà ed Honda, con la possibilità di una staffetta tra i due per ricoprire il ruolo di trequartista centrale dietro all’unica punta. Ma, queste sono solo ipotesi. La cosa certa è che, il rientro a pieno regime del Faraone che illuminava San Siro nella scorsa stagione, offrirebbe a Seedorf una soluzione in più. Noi continuiamo ad aspettarlo e non vediamo l’ora di tornare a gioire per un suo gol o ad esaltarci per una sua prodezza.

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