Fair play finanziario, ecco la situazione delle italiane. Una big a grosso rischio sanzioni…

Paolo Ciabattini, autore del libro “Vincere con il Fair Play Finanziario”, ha commentato, ai microfoni di SportMediaset, la situazione delle più importanti squadre italiane a pochi mesi dal primo monitoraggio dell’Uefa. Ricordiamo che 2 sono le regole principale del FPF: i costi non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio (45 milioni nel primo periodo di monitoraggio, circa 30 milioni nel triennio a partire dal 2018/19) e i debiti devono essere pagati puntualmente. Inoltre è consentito di dedurre dalla perdita dell’esercizio relativo alla stagione 2012, il costo relativo agli stipendi di contratti ancora in essere firmati prima del 1 giugno 2012 e parte dei costi del settore giovanile.

Situazione in casa Roma

I giallorossi si presentano con una perdita aggregata di circa 92 milioni di euro, ben oltre il limite permesso nel primo periodo di monitoraggio, ai quali vanno però sottratti parte degli stipendi, per circa 35 milioni di euro, ed i costi del settore giovanile. Tuttavia non partecipando alle competizioni europee, la Roma non finirà sotto la lente d’ingrandimento in questo primo periodo. Il bilancio del 2014 dovrebbe chiudersi con una perdita aggregata di 60 milioni di euro sui tre anni, la quale comporterà probabilmente una piccola sanzione, ma non è tutto: il capitale netto è negativo e questo potrebbe significare un’ulteriore sanzione.

Situazione in casa Juventus

In questo primo periodo di monitoraggio, i bianconeri avranno una perdita aggregata, al di sotto del limite previsto di 45 milioni di euro. Per quanto riguarda il bilancio che si chiuderà a Giugno 2014, che quindi rientrerà nel secondo periodo di monitoraggio comprendente tre periodi che vanno dal 2012 al 2014, l’eliminazione prematura dalla Champions e forse una parte dei 15 milioni circa di market pool guadagnati in più nel 2013 grazie all’eliminazione dell’Udinese ai turni preliminari, potrebbero essere compensati dalla vittoria in Europa League e dall’eventuale partecipazione alla Supercoppa Europea. Per questo periodo, la perdita aggregata dovrebbe essere di circa 55 milioni di euro, leggermente al di sopra della deviazione massima consentita.

Situazione in casa Lazio

Senza problemi la situazione del club di Lotito: nel primo periodo di monitoraggio, i biancocelesti avranno una perdita aggregata di 12 milioni di euro, quindi ben al di sotto dei 45 consentiti, mentre nel secondo periodo, il bilancio sarà in utile grazie alla plusvalenza generata dalla cessione di Hernanes.

Situazione in casa Inter

I nerazzurri avranno per questo primo periodo di monitoraggio, una perdita aggregata di 67 milioni di euro, quindi poco al di sopra del limite consentito, ma tuttavia l’Inter non sarà nella lente d’ingrandimento dell’UEFA in quanto fuori da ogni competizione europea. Se dovesse però qualificarsi quest’anno per partecipare ad una competizione dell’anno prossimo, non verrebbe sanzionato a giugno come i club che già si erano qualificati quest’anno, ma verrebbe valutato nei mesi successivi, durante la competizione stessa, identico procedimento da applicare al Monaco. Nel secondo periodo di monitoraggio, il club nerazzurro rischia perdite relative per circa 70 milioni, portando quelle aggregate a circa 150 milioni di euro, oltre il triplo rispetto alla massima deviazione consentita. In questo caso, spiega l’esperto, le punizioni potrebbero essere piuttosto severe: si rischierebbe una o un mix delle seguenti sanzioni: blocco o cancellazione dei premi provenienti da competizioni UEFA, blocco del mercato calciatori riguardo competizioni UEFA, limitazione del numero di giocatori che il club può registrare per la partecipazione a competizioni della UEFA.

Situazione in casa Napoli

I partenopei detengono il record di 6 stagioni consecutive in utile. In particolare, per quanto concerne il primo periodo di monitoraggio, il club di De Laurentiis ha prodotto un utile di 40 milioni di euro, sopperendo alla mancata qualificazione in Champions con la plusvalenza derivante dalla cessione di Lavezzi. Nessun problema neanche per quanto riguarda il secondo periodo di monitoraggio in quanto anche l’esercizio in corso, chiuderà in utile grazie alla plusvalenza generata dalla cessione di Cavani e ai 30 milioni di utili circa derivanti dalla Champions seppur caratterizzata da una prematura. Per continuare in trend positivo, gli azzurri dovranno qualificarsi in Champions oppure effettuare plusvalenze.

Situazione in casa Milan

E veniamo a ciò che più ci interessa. Con l’esercizio del 2013 i rossoneri hanno scritto la parola fine alla rincorsa verso l’utile in bilancio. Fondamentale è stato l’impatto sui 12 mesi delle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva e ha raggiunto i 157 milioni di euro con una riduzione del 24% rispetto a 2 anni prima. Gli ammortamenti evidenziano un netto miglioramento passando da 57 a 24 milioni in virtù della politica della società molto orientata alla ricerca di giocatori a parametro zero. In riferimento al primo periodo di monitoraggio il Milan evidenzierà un utile, stimato in circa 2 milioni di euro, anche senza ricorrere alla clausola per gli stipendi.

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