Essien, il vero nonsense dell’anno

Felice di essere qui, il Milan è una grande squadra. Sono arrivato in rossonero dopo aver parlato con Seedorf”. Le prime parole da nuovo acquisto rossonero di Michael Essien. L’uomo che doveva far fare il salto di qualità della mediana, con il suo bagaglio tecnico e di esperienza, nonostante i primi 6 mesi da dimenticare con il Chelsea di Mourinho.

Salto di qualità che, a conti fatti, non è avvenuto. Doveva essere il rimpiazzo ideale di Montolivo nelle due sfide di Champions contro l’Atletico Madrid, ma la sua presenza non ha aiutato la squadra: le carenze dal punto di vista fisico lo hanno sicuramente condizionato. In campionato sono state 6 le presenze (di cui una con il Parma è durata solamente 7 minuti, dato che è stato sostituito dopo l’espulsione di Abbiati). Fra queste, solo in due occasioni ha giocato 90 minuti, a Napoli ed a Roma contro la Lazio: contro i romani forse la sua migliore prestazione fino ad ora. Non è bastato però. Contro il Chievo ha sostituito Muntari sul finire del primo tempo, ma la sensazione è che sia sceso in campo più per il rapporto che lo lega a Seedorf che per scelta tecnica; nel corso della seconda frazione Poli ha preso il posto di De Jong: questo può essere un chiaro segnale al ghanese, le gerarchie della mediana possono aver preso una direzione diversa.

Essien non ha rispettato le aspettative, questo è evidente. Il contratto che lo lega ai rossoneri terminerà nel 2015, ma per la prossima stagione la competizione, nel suo ruolo, potrebbe essere ancora più agguerrita: con De Jong e Montolivo saldi, anche Andrea Poli si candida per un posto in mezzo al campo: la sua duttilità e la sua qualità hanno colpito tutti positivamente e Seedorf potrebbe considerare l’idea di schierarlo più arretrato. Insomma, Essien non sta vivendo un periodo sportivamente felice, ed il futuro potrebbe non essere così roseo.

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