SM ESCLUSIVO/ Marco Bellinazzo (Sole 24 Ore): “Ecco gli ingaggi di Alex e Menez, mancano i bonus. Sì, ci sarà una cessione illustre…”

Per fare chiarezza sugli arrivi di Alex e Menez, approfondendo gli aspetti economici, parlare delle strategie di mercato del Milan ed infine fare un punto sulla questione socio di minoranza e stadio di proprietà, la redazione di SpazioMilan.it ha contattato in esclusiva Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24Ore ed esperto di operazioni finanziarie legate al calcio.

Manca solo l’ufficialità, il Milan ha in mano Alex e Rami. Possiamo parlare di colpi?
La ritengo una doppia operazione molto opportuna, soprattutto perché condotta in sintonia con Inzaghi, l’allenatore designato per la prossima stagione. Non sborsare nulla a livello di cartellino garantirà un buon risparmio sull’ammortamento, si può definire un’occasione economico-sportiva; poi ovviamente sarà il campo a sancire il verdetto finale. Su una cosa non c’è dubbio: solo Galliani è in grado di chiudere un affare del genere, quasi dal nulla“.

Stanno circolando voci diverse ed imprecise in merito agli ingaggi dei due ex PSG, possiamo fare chiarezza?
Alex percepirà un biennale da 2 milioni di euro netti a stagione, Menez un triennale da 2.5. Queste sono le cifre fisse, anche se bisognerà ancora definire i bonus, personali e di squadra: parliamo di 500.000 euro, massimo un milione, che faranno oscillare le quote dei loro contratti. Il prezzo di Alex e Menez ogni anno, come costo del lavoro, al lordo sarà di 10 milioni di euro”.

Entrambi arriveranno a parametro 0, ormai una “tradizione societaria”…
E’ vero, non contraddice questa politica di mercato. Dobbiamo ammettere che il Milan da qualche tempo si è imposto, come ha fatto la Juventus con il presidente Agnelli, un limite sul costo della rosa: al massimo a 200 milioni. Un equilibrio da mantenere almeno fino a quando non aumenteranno i ricavi. In questi anni il club sta viaggiando con il bilancio quasi in pareggio, grazie ad un monte ingaggi che dal 2010 al 2013 è sceso da 190 a 150 milioni e da diversi introiti derivanti per esempio dalla Champions. E’ qui che nasce un grosso problema…“.

Quale?
L’anno scorso il Milan, grazie alla manifestazione europa di riferimento, ha guadagnato circa 50 milioni di euro, quest’anno ne sono arrivati più o meno 35. Ma l’anno prossimo dovrà farne a meno e questo vuole dire solo una cosa: è da mettere in preventivo una cessione illustre, proprio per abbassare ancora il tetto-stipendi. Verrà tagliato qualche esubero ma non basterà, anche perché Fininvest ha deciso di non fare più follie per coprire le perdite“.

Tradotto: addio Balotelli?
Dipende tutto dal Mondiale. In base a come andrà la manifestazione in Brasile, si capirà quale giocatore può garantire più denaro. Può essere Balotelli ma allo stesso modo De Sciglio, magari anche Abate o De Jong. Il sacrificio sarà necessario per ottenere un margine da investire per nuovi acquisti“.

E i tifosi come la potranno prendere?
Sta ad ognuno di loro giudicare se funzionale o meno gente come Alex e Menez, io sono dell’idea che l’esperienza nel calcio fa sempre la differenza. Ovvio, sarà difficile digerire l’addio di un top-player“.

Cambiamo discorso. Nella prima settimana di “vita” Casa Milan ha fatto registrare circa 3000 visite, quanto può aiutare a livello finanziario?
I conti si faranno alla fine, saranno dei ricavi aggiuntivi: di sicuro sappiamo che annualmente la nuova sede costa 2 milioni di euro di affitto. Il Milan grazie a questa costruzione valorizzerà ancora di più il suo brand, creando partecipazione ed identificazione. Finalmente una mossa concreta, visto che il calcio italiano viaggia con una media di 10 anni di ritardo rispetto al resto d’Europa. Complimenti a Barbara Berlusconi, ma la manovra di per sé non può bastare per risolvere i problemi“.

A proposito, soci di minoranza e stadio di proprietà: ci sono novità?
Al momento non ho informazioni nuove, non si registrano passi significativi. In passato sono state avanzate delle mosse verso medio-orientali ed arabi, ma senza grossi riscontri: come nel caso di Peter Lim, un candidato solo mediatico. Il mondo degli affari comunque può cambiare velocemente, farei attenzione“.

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