Da Berlusconi all’Arsenal: Milan, i retroscena del “caso” Balotelli

Il Mondiale l’ho perso io, perché stavo vendendo Balotelli ad una squadra inglese per svariati milioni. Adesso chi me lo compra più?“. L’attenzione va posta più sul mercato, sottointeso dalle parole di Silvio Berlusconi, rispetto all’ennesimo attacco contro SuperMario. Prevedibile, sicuramente ironico e scherzoso, come il Milan ha precisato ufficialmente, ma comunque vero e pesante. E la telefonata di ieri del Presidente a Galliani non risolve la sostanza dei problemi.

Un mese fa il suo addio costava almeno 30 milioni, oggi forse nemmeno 20. Balotelli è diventato un “caso“, analizza stamane La Gazzetta dello Sport, ormai rimasto senza sponsor in società e scaricato a più riprese da Silvio Berlusconi. Un feeling mai nato, una “mela marcia” ancora prima del suo arrivo. Non semplicemente un problema tattico, di prima o seconda punta, soprattutto c’è di mezzo rendimento, atteggiamento e testa di SuperMario. Ed anche la figura di Mino Raiola, mal digerita da Barbara Berlusconi. La “squadra inglese” era l’Arsenal, a conferma dello scenario che vi abbiamo descritto per giorni interi: l’interesse di Wenger risale ancora prima dell’inizio del Mondiale, ma poi la squadra londinese ha alzato bandiera bianca. Non solo per il flop in Brasile. Sì perché, sostiene sempre la Rosea, il mancato ingaggio di Balotelli sarebbe dipeso da una scelta tecnica adoperata dall’Arsenal: la conferma di Giroud prima e la conseguente necessità di spostare l’attenzione verso un attaccante esterno.

Su Balotelli rimangono vigili Liverpool, pronto a vendere Suarez al Barcellona per quasi 80 milioni, e Monaco. All’orizzonte però non c’è nessuna tentazione, e adesso? SuperMario è in vacanza e raggiungerà la squadra in USA per la tournée, ma vorrebbe tanto cambiare aria.

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