Crudeli: “Il Milan deve reagire, non piangersi addosso. E Inzaghi…”

Meno di un mese all’inizio di una nuova, piccante stagione di calcio. Meno di un mese per preparare la squadra rossonera a scendere in campo ed affrontare importanti sfide. Meno di un mese per colmare le lacune di una rosa i cui punti deboli sono ancora nervi scoperti davanti agli occhi di tutti. A rendere l’attesa meno pesante ci ha pensato sempre lui, Tiziano Crudeli.

Il tour dei rossoneri in America non ha dato i risultati sperati. Pensa che sia solo l’amara anteprima di quello che ci aspetterà la prossima stagione?
“Mi aspettavo esattamente questi risultati. E’ pura utopia pensare che una squadra che deve ancora trovare il suo equilibrio sappia affrontare positivamente anche solo queste piccole prove. L’ho detto e lo ribadisco, il Milan ha bisogno di tempo e senza quello potrà puntare alla salvezza ma non ad essere una squadra. Ho una nostalgia infinita del grande Milan, di quelle partite che ti tenevano con il fiato sospeso fino al fischio finale. Mi manca il grande calcio rossonero, ma penso che dovremmo aspettare ancora molto per vedere anche solo la metà di quello che il Milan ci ha regalato negli anni. E non vorrei essere catastrofico, dico solo che è inutile nutrire false speranze. E’ un club che deve ricominciare ed il solo modo per farlo è essere chiari con i tifosi, avere pazienza, grinta, professionalità e smetterla di piangersi addosso”.

Pensa che Inzaghi sia l’uomo giusto per guidare una squadra che deve ripartire dalle basi?
“E’ difficile essere obbiettivi in questo caso. Pippo è il gioiellino rossonero, per me è il cuore. Ma non so se basterà a ricostruire una squadra. Inzaghi ha carisma e professionalità, sa di cosa parla e sa bene cosa signfica riportare la squadra ai livelli di un tempo, questo è importante. Ma è pur sempre un giovane allenatore che ha davanti a sè una sfida decisamente aspra e non sono sicuro che abbia di fatto l’esperienza per fare del Milan una squadra vincente competitiva, sicuramente non nell’immediato. Ma io ho fiducia in lui, ci voglio credere”.

Il Milan continua a muoversi nel buio con l’intenzione di portare a Milano un grande campione. Pensa che l’affare Cerci di cui tanto si è parlato, potrebbe andare in porto?
“Cerci è fortemente richiesto da Inzaghi. Il Milan ha bisogno di un esterno d’attacco e ne ha bisogno il prima possibile. A me francamente non dispiace, ma avrei cominciato comunque dalla difesa. E’ lì dove abbiamo avuto maggiori problemi e forse da lì che bisognava ripartire. In più, ho paura che Cerci resti fuori dalla portata del Milan, almeno che Cairo non decida di abbassare la richiesta di 20 milioni per il giocatore”.

C’è qualcuno che al Milan potrebbe davvero la differenza? qualcuno che vorrebbe approdasse a Milano…
Si. Si chiama George Weah e al momento ha 47 anni se non erro (ride). Per il poco ottimismo che mi caratterizza ultimamente penso che potrebbe fare la differenza molto più di tanti altri che al Milan sembrano solo passeggiare. E non mi faccia essere polemico che sono mesi estivi, meglio godersi le vacanze”.

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