Milan, quanta sfiducia! Mai così pochi abbonamenti nell’era Berlusconi

L’arrivo di Pippo Inzaghi sulla panchina rossonera doveva essere il segnale del rilancio rossonero, la scintilla che avrebbe fatto nuovamente divampare l’ardore rossonero nei tifosi, delusi da una delle annate più difficili dell’era Berlusconi. Ed invece i dati degli abbonamenti sono impietosi, a testimonianza di una fiducia che va anno dopo anno scemando. Tuttosport in edicola quest’oggi fa il punto sulla questione, paragonando le tessere vendute negli scorsi anni e quelle che sono state sinora sottoscritte per la prossima stagione. Di numeri ufficiali provenienti da Via Aldo Rossi nemmeno l’ombra, ma, a dieci giorni dall’inizio del campionato, cifre ufficiose parlano di circa quindicimila abbonamenti, un numero decisamente irrisorio per un team abituato negli anni fulgidi a registrare anche sessantamila abbonamenti.

Non è difficile ipotizzare la ragione di questo crollo verticale: zero acquisti degni di nota, un mercato fatto solo di parametri zero che non tiene conto della programmazione futura, tante promesse che poi non si tramutano in realtà e la sensazione, mista a timore, di vivere un’altra stagione tormentata. Il quotidiano torinese ha preso in rassegna gli ultimi dieci anni, partendo dall’anno successivo al 17° scudetto. In quell’estate, grazie anche agli arrivi di Stam e Crespo, furono sottoscritti oltre 52mila abbonamenti, calati di sole duemila unità l’anno successivo. Da quel momento in poi inizia l’inesorabile declino, iniziato con lo scandalo di Calciopoli e la cessione di Andriy Shevchenko.

La vittoria della Champions ad Atene, contribuì a ridare un pò di fiducia ai tifosi rossoneri e si arrivò per la stagione ’07/’08 a staccare 43mila tessere. Dopodichè arrivano gli anni bui, si arriva al massimo a 30mila abbonamenti nel ’10/’11, prima degli ultimi tre anni dove a fatica si superano le 20mila sottoscrizioni. Attendiamo una decina di giorni per conoscere i dati definitivi, ma la “condanna” è stata scritta: sarà la peggiore annata dell’era Berlusconi dal punto di vista della fiducia e degli abbonamenti, e le campagne condotte da De Sciglio, El Shaarawy e co. non hanno sortito gli effetti sperati.

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