Milan fermo in provinciale, ripresa senza personalità. E la vittoria?

Questo Milan non vince più, fermo in provinciale. A Cesena come a Empoli. La prima pagina e l’approfondimento de La Gazzetta dello Sport, stamane, parla di una squadra più in involuzione che in crescita, con gli stessi problemi in difesa e un attacco verso la norma, dopo brillantezza ed efficacia iniziali. Non c’era Bonera? E’ toccato ad Abbiati commettere un errore individuale e decisivo.

Il pareggio non ha messo le ali alla squadra di Inzaghi, bravo a non focalizzarsi ancora solo sul risultato ma chiamato anche a spiegare le due lunghezze conquistate con due neopromosse. Le prestazioni sono state deludenti: sempre sotto nel punteggio e poi quasi felici per una mezza rimonta, modesta se gli avversari hanno come obiettivo una salvezza da sudarsi goccia a goccia. Dopo Lazio e Parma sono stati persi sette punti: comprensibili quelli con la Juve, meno il resto. L’aspetto più grave, sempre secondo la Rosea, è stata soprattutto la mancanza di personalità nella ripresa. L’1 a 1 di Rami è arrivato immediato, ma nel secondo tempo non si è visto un buon Milan. I giocatori in campo non hanno prodotto grossi pericoli, il Diavolo voleva vincere nelle intenzioni ma in campo si è dimostrato fragile, costretto a finire in 10 per l’espulsione di Zapata.

Il nuovo modulo potrà essere sicuramente riproposto, ma non ha esaltato né Torres né Menez. Il Milan aveva la possibilità di sfruttare la casualità del calendario, fare bottino e dare uno strappo a stagione e classifica, accarezzare il terzo posto, fino ad ora senza padroni. Adesso il Chievo, sabato a San Siro ore 20.45, prima della (seconda) sosta: vincere e basta.

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