Ambizioni a parole, utopie nei fatti: presidente, dove sta la verità?

Uno scossone in un lundedì piovoso e autunnale. Arrivano decise, spiazzanti e faranno discutere come sempre le parole di Silvio Berlusconi rilasciate in un’intervista alla “Gazzetta dello Sport”. Tanti i temi toccati dal presidente rossonero che dopo i tanti silenziosi venerdì a Milanello è toranto a parlare di Milan.

Tra sogni e obiettivi, inevitabile non toccare la finale di Champions 2016 in programma a San Siro. In questa stagione l’europa non c’è, una rarità nel Milan Berlusconiano, l’obiettivo è tornare nelle coppe già dall’anno prossimo, con il sogno della finale in casa tra due anni: “Spero di poter dare un buon contributo per far tornare il Milan ad essere quel protagonista, in Italia, in Europa, nel mondo, che è sempre stato negli ultimi trent’anni. La squadra è già competitiva così e presto torneremo ad essere protagonisti anche in Europa. Nel 2016 ci sarà la finale di Champions a Milano. Perché non sognare di esserci noi?”. Utopia o sogno possibile? Le prospettive del presidente sono cariche di speranze ma la realtà delle ultime stagioni difficilmente farà cambiare idea ai tifosi scottati e ormai disillusi. Va bene l’entusiasmo e la fame di Inzaghi, va bene il ritrovato entusiasmo e la presenza più costante dello stesso patron ma questo gruppo dovrebbe compiere più che un miracolo sportivo per potersi giocare il trofeo più prestigioso tra nemme no due anni. Un ritornello difficile da digerire, ripetuto più e più volte negli ultimi tempi, la maggior parte dei tifosi è sempre più dubbiosa sulle reali intenzioni della dirigenza che, trincerandosi dietro il dna eruopeo e le imprese del vecchio grande Milan, non investe più come un tempo e non mette in pratica le belle parole teorizzate.

Esporsi in questo modo potrebbe essere la chiave, il segno di un ritrovato feeling e di una ritrovata voglia di voler tornare a dominare, ma potrebbe essere anche un boomerang mediatico devastante. Berlusconi non può più nascondersi, è uscito allo scoperto, parlando nuovamente di un Milan vincente e competitivo, il popolo rossonero sta accettando questa situazione, è vicino a Pippo e ai ragazzi che stanno dimostrando voglia e attaccamento ma vuole tornare a vivere serate e partite da brividi, vuole tornare a giocarsi coppe e scudetti. Presidente, senza polemica, metta in atto le parole, torni a far risplendere la stella milanista. Senza più scuse, adesso tocca a lei…

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