Niang c’è ma non si vede mai, la bella estate ormai è un ricordo

L’attacco rossonero vola, è il migliore del campionato fino a questo momento ed è sicuramente una delle note positive del primo periodo di Filippo Inzaghi nelle vesti di mister rossonero. I vari Menez, Honda, Torres ed El Shaarawy (quest’ultimo in parte), contando anche Bonaventura, hanno dimostrato di essere pericolosi in svariate occasioni.

C’è chi però, dopo aver svolto il precampionato in maniera convincente, non ha ancora avuto una vera e propria opportunità di giocare dall’inizio per dimostrare di poter far parte di questo attacco esplosivo. Stiamo parlando ovviamente di M’baye Niang. Come detto, l’estate del giovane francese è stata caratterizzata da diverse buone prestazioni (in America molto spesso fra i migliori in campo), tanto da far pensare che il mister avrebbe quasi sicuramente puntato su di lui anche nelle prime gare ufficiali. E invece, soltanto 15 i minuti totali disputati, spalmati fra Lazio e Parma. Niang, nelle intenzioni di Inzaghi, è visto come un esterno di destra: lì dunque troverebbe spazio sul rettangolo verde ma… in quella posizione è rinato Honda, diventato ormai un titolare fisso. Cosa fare? Tenere in panchina uno (se non il migliore) fra i più in forma?

Se poi si pensa che in panchina c’è gente come Pazzini (altro elemento poco utilizzato) e, nelle ultime tre gare El Shaarawy, il giovane francese potrebbe seriamente prendere in considerazione l’ipotesi di trovarsi un altro club nel mercato invernale, magari nuovamente in prestito. Insomma, l’attacco gira e Niang, da possibile titolare, adesso si ritrova ad essere un oggetto misterioso: per ora occupa in maniera perpetua un posto da riserva.

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