I “grandi” a lezione di atteggiamento dal settore giovanile

È  un altro Borsino povero di elogi questo con cui cerchiamo di sintetizzare l’ennesima settimana chiusasi mestamente in casa Milan. Il pareggio nel derby di ieri sera non può soddisfare, soprattutto per l’atteggiamento con cui gli uomini di Inzaghi si sono presentati. La squadra è parsa incredibilmente rinunciataria, come se fosse scesa in campo proprio con l’unico obiettivo di strappare il pareggio. Così la partita l’ha fatta l’Inter, bloccando i rossoneri, per buona parte della gara, nella propria metà campo, con i ragazzi di SuperPippo fermi ad aspettare e a pensare a contenere, per poi ripartire, magari, in contropiede. La sfida di Marassi contro la Samp aveva fatto sperare in un ritorno del Milan spumeggiante di inizio stagione, ma le attese sono subito state deluse. La strada da fare continua a essere una salita irrimediabilmente ripida. IN RIBASSO.

Emblema di un Milan poco incisivo è certamente Fernando Torres. Il numero 9 rossonero ha offerto anche ieri una prova deludente, non riuscendo a rendersi mai pericoloso e risultando, anzi, totalmente impalpabile. A una punta come lui si chiede soprattutto di essere incisivo e decisivo, ma Torres non è nulla di tutto questo; non gioca di sponda, non difende palla, non fa salire la squadra, non fa a sportellate con i difensori avversari e non è mai presente in area nei momenti importanti della partita. Alla luce di queste considerazioni, continua a rimanere un mistero il motivo per cui Inzaghi seguiti a mantenere relegato in panchina Gianpaolo Pazzini, che non avrà finora offerto prestazioni da fenomeno, ma non gli è mai stata data la possibilità di poter dimostrare di essere più incisivo dello spagnolo. IN RIBASSO.

Altro aspetto pesantemente negativo del derby di ieri è stata la quantità mostruosa di passaggi sbagliati da parte dei rossoneri. Una fase di impostazione da brivido, che ha visto degli errori clamorosi anche nei più semplici appoggi orizzontali, e che ha coinvolto tutte e tre i reparti. Pazzesca la quantità di disastri combinata da Muntari, che già dopo 8 minuti regala a Icardi la palla del possibile vantaggio e, col passare dei minuti, fa sempre peggio. Molti gli errori commessi anche da Mexes in fase di passaggio e anche da un giocatore molto più tecnico come Menez. Insomma, una fase di costruzione della manovra che lascia parecchio a desiderare e che mette a nudo tutte le lacune di una squadra che ha pensato più a contenere che a offendere. IN RIBASSO.

L’unica nota lieta della settimana, come ormai accade sempre più spesso, la regala il settore giovanile. Vincono la Primavera, gli Allievi Nazionali, i Giovanissimi Nazionali e la Berretti. Pareggiano gli Allievi di Lega Pro, che chiudono un derby entusiasmante con il risultato di 3-3. Devastante la Primavera, che ha vita facile con la Virtus Lanciano, fanalino di coda del torneo, asfaltata con il tennistico punteggio di 6-1. È stato vinto dai rossoneri, invece, l’altro derby di giornata, quello dei Giovanissimi Nazionali, che hanno battuto i cugini grazie alla rete messa a segno da Pesenti al 6’ del primo tempo. Una vittoria che vale il sorpasso sui nerazzurri e il secondo posto dietro l’Atalanta. Ampio successo anche per gli Allievi Nazionali, che hanno battuto il Carpi per 3-0. Di misura, invece, il ritorno alla vittoria per la Berretti, che supera la Spal in trasferta con il punteggio di 2-1. IN RIALZO.

Chiudiamo, infine, con il meraviglioso spettacolo visto sugli spalti. Finalmente, verrebbe da dire. E, allo stesso tempo, ampiamente previsto, ma pur sempre entusiasmante. Raramente San Siro si è mostrato così pieno, con entrambe le curve a dare spettacolo, grazie ai tamburi, ai cori, alle coreografie. Se due tifoserie così apertamente rivali sono riuscite a dare una tale dimostrazione di civiltà, di calore, di tifo, di partecipazione, per una volta possiamo dirlo: San Siro sia da esempio per tutte le curve d’Italia. IN RIALZO.

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