Nuovo stadio: ok del Comune, ma i residenti fanno muro. Il punto

Nuovo stadio Milan, arriva l’ok del Comune. Un tema, questo, in costante aggiornamento e di notevole importanza. E pieno di nuovi dettagli. Adesso da registrare ci sono anche le parole del Sindaco di Milano Pisapia, di fede interista ma sostenitore di rilievo del progetto rossonero: “Bella idea, ci sta. E Milano ha sicuramente spazio per un secondo impianto. Soprattutto secondo queste modalità: aperto alla città, al quartiere e alla zona, giorno e notte“.

Insomma, manca solo l’ufficialità ma la scelta è stata fatta. Ed è favorevole. Protocollo da rispettare e burocrazia da consumare nel tempo, nonostante ciò la sostanza si fonda su un accordo costruito nel secondo semestre del 2014, svela La Gazzetta dello Sport. Tra dicembre e gennaio per la precisione, quando è arrivato il via libera da Palazzo Marino per realizzare la casa milanista al Portello a poche settimane dal perfezionamento con la Fondazione Fiera Milano della manifestazione di interesse per riqualificare dei padiglioni 1 e 2 dell’area in questione. Fin dai primi colloqui con il club di via Aldo Rossi, il Comune ha messo subito dei paletti così riassumibili: sostenibilità dell’opera, armonizzazione con il quartiere, fruibilità per la zona. E seguendo questi punti guida, il Milan ha creato il progetto di uno “stadio urbano”, cioè un impianto che per esempio non sarà più alto degli altri palazzi già presenti nella zona e che si possa integrare nel paesaggio.

Esiste però un “no” ampio e complesso da considerare attentamente e risolvere, ovvero la protesta dei residenti della zona alla costruzione del nuovo stadio: “Una partita persa“, hanno scritto su 5000 volantini. Meno di un mese e poi la decisione finale di Fiera, la strada è in discesa ma non scontata.

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