Azzerare ogni pensiero, solo così il Milan di Pippo può riprendersi

Sarà la settimana più lunga della stagione. Intanto perché la prossima gara è in programma lunedì e quindi c’é di mezzo un giorno in più, poi, soprattutto, perché la Fiorentina deciderà il destino di Inzaghi. Brutta rogna giocarsi la panchina a Firenze, in casa di un avversario che sta marciando a ritmi siderali rispetto al Milan.

Difficilissimo lavorare sapendo che fra sette giorni può rischiare l’addio dopo la parziale conferma post-Verona, ma questa è la realtà e dovrà calarsi il prima possibile. Già da oggi, quando alle 15 dirigerà l’allenamento “zero” dopo il 2-2 di sabato scorso: rapida analisi della prestazione di San Siro, proiezione verso la Viola e definirà alla squadra la rotta da seguire. Previsti anche dei colloqui con qualche singolo per motivarlo maggiormente. Ma la situazione non è un granché, va ammesso, il rischio è quello che ci siano ripercussioni sulla testa del gruppo. Tutti sanno ma ovviamente nessuno parla. Per Pippo più che una conferma questo è un non esonero, ammette La Gazzetta dello Sport. L’allenatore proseguirà le full immersion a Milanello per provare a cambiare il pessimo presente, i giocatori dovranno dimostrare di considerarlo senza sfumature, quindi non certo come un contratto a breve scadenza.

Qualche malumore all’interno dello spogliatoio da parte dei meno impiegati esiste, ma nessuno gli rema contro. Inzaghi deve smetterla di fare solo da parafulmine, “polli” è ancora poco per definire le diverse recenti prove imbarazzanti secondo la Rosea. È arrivato il momento di svoltare.

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