Da Salamon a Van Ginkel, passando per Taiwo e Vilà: le dieci delusioni delle ultime sessioni di mercato rossonere

Negli ultimi anni, in casa Milan, si sono avvicendati giocatori che, pur disponendo (in apparenza) delle carte in regola per fare bene, non sono riusciti a imporsi e hanno deluso le aspettative, tanto da essere poi ceduti e da non essere più riusciti a esprimersi su buoni livelli. A tal proposito, nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, sono stati menzionati i rossoneri che più abbiano deluso, alla corte di Silvio Berlusconi, nel corso delle ultime stagioni.

Nella lista stilata dalla rosea, compare Didac Vilà che, dopo avere stretto un patto con il Diavolo nel gennaio 2011, ha collezionato una sola presenza, al Friuli di Udine, nel corso dell’ultima gara del campionato 2010/2011. Il tutto prima di essere più volte girato in prestito e prima di accasarsi, a titolo definitivo, all’AEK Atene.

Nel luglio del 2009, arrivò al Milan Oguchi Onyewu, difensore statunitense reduce da un’ottima Confederations Cup. Bene, con la casacca del Diavolo, il centrale americano, complice anche un brutto infortunio, collezionò una sola presenza, il 30 settembre 2009, contro lo Zurigo (subentrò all’acciaccato Nesta al 60′), e si fece notare soltanto per una rissa, in allenamento, con Zlatan Ibrahimovic. Uno scontro, quest’ultimo, in cui il centravanti svedese si ruppe una costola. Ora, dopo avere militato nel Twente, nello Sporting Lisbona, nel Malaga, nel QPR, nello Sheffield Wednesday e nel Charlton, Onyewu è svincolato. Riuscirà, nei prossimi mesi, a trovare una sistemazione?

Nell’estate 2011, quella successiva alla vittoria dell’ultimo scudetto, fu invece Taye Taiwo ad approdare al Milan, a parametro zero, dopo essere stato autore di ottime stagioni con la maglia del Marsiglia. Che dire, l’impatto del terzino nigeriano, con il campionato italiano, fu a dir poco difficile. Il laterale originario di Lagos, in sei mesi, collezionò soltanto otto presenze, caratterizzate da un rendimento a dir poco deludente e da gravi problemi in fase difensiva. Ecco allora che, nel gennaio 2012, Taiwo venne mandato in prestito al QPR. Dopo un’altra esperienza a titolo temporaneo, alla Dinamo Kiev, Taye abbandonò il Milan a titolo definitivo e si accasò al Bursaspor. Adesso, l’ex numero due rossonero gioca in Finlandia, nell’Helsinki.

Proveniente dal vivaio rossonero e paragonato a Rino Gattuso era invece quel Rodney Strasser che esordì in Prima Squadra domenica 21 dicembre 2008, nella gara interna, vinta per cinque reti a uno, contro l’Udinese. Dopo un paio di anni in cui dimostrò ampi margini di miglioramento e dopo avere firmato un gol decisivo, giovedì 6 gennaio 2011, al Sant’Elia di Cagliari, il mediano della Sierra Leone, anche a causa di alcuni infortuni, venne dirottato in prestito in vari club e non riuscì più a scendere in campo con regolarità e a esprimersi su buoni livelli. Ora, gioca in Lega Pro, nella Lupa Castelli Romani. Il suo cartellino, tuttavia, è di proprietà del Genoa.

Arriviamo poi a Bakaye Traoré che, nell’estate del 2012, arrivò al Milan dopo un triennio tra le file del Nancy. Presentato come un centrocampista longilineo, dinamico e abile nell’inserimento, il maliano scese in campo con il contagocce e concluse la stagione con soltanto nove presenze all’attivo. A fine campionato, passò al Kaysei Erciyiessispor. Al momento, invece, milita nel Bursaspor.

Sempre nell’estate del 2012, in rossonero, arrivarono anche Kevin Constant e Bojan Krkic. Il primo, dopo un inizio negativo, quando venne spostato sulla fascia sinistra, iniziò a disputare buone prestazioni e fu autore di un campionato nel complesso discreto. Peccato che, nel corso dell’annata successiva, non riuscì a ripetersi e fu quindi venduto, senza troppe remore, al Trabzonspor. Il fantasista catalano, nella sua esperienza rossonera, è invece ricordato per avere fallito gol facili, per avere spesso disputato partite anonime e per non essere mai stato in grado di imporsi. Scaduto il prestito, approdò all’Ajax. Adesso, invece, gioca nello Stoke City dove, pur non essendo continuo nel rendimento, si sta disimpegnando piuttosto bene.

Un’altra meteora rossonera fu Bartosz Salamon. Prelevato dal Brescia per tre milioni e mezzo di euro, il polacco, in grado di giocare come centrale difensivo o come centrocampista arretrato, non collezionò nemmeno un minuto, con la Prima Squadra rossonera. Ma non finisce qui. Il gigante di Poznan, che ora milita nel Cagliari e che era tra gli idoli della tifoseria del Brescia, riuscì addirittura a sfigurare con la maglia della Primavera. Un acquisto del tutto sbagliato, insomma.

Nel gennaio 2014, su ordine di Seedorf, il Milan acquistò in prestito Adel Taarabt. Dotato di qualità tecniche, cambio di passo, abilità nel dribbling e forza fisica, il fantasista marocchino disputò sei mesi di buonissimo livello, risultando uno tra i rossoneri più continui nel rendimento. Ciò nonostante, a fine stagione, forse a causa di una condotta poco professionale all’esterno del terreno di gioco, non venne confermato e fece ritorno al QPR. In Inghilterra, Taarabt giocò poco e male. Meglio non sta andando adesso, al Benfica. Sempre per colpa del suo carattere focoso, Adel è terminato ai margini del progetto tecnico-tattico delle Aquile, tanto da scendere in campo nel Benfica B. Genio e sregolatezza.

Infine, nella flop ten rossonera degli ultimi anni, la rosea cita Marco Van Ginkel. Arrivato in prestito dal Chelsea, dopo una prima parte di stagione caratterizzata da numerosi infortuni e da pochissime presenze, al Milan, il centrocampista olandese ha disputato una seconda parte di stagione di discreto livello. Nonostante ciò, a fine stagione, non è stato riconfermato e ha deciso di ripartire dallo Stoke City, squadra in cui sta facendo abbastanza bene, tanto da scendere in campo con regolarità.

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