Milan aggrappato all’Europa, ma ringraziando Doveri

A Bologna finisce con il Milan che raccoglie la seconda vittoria dell’era Brocchi e scavalca temporaneamente il Sassuolo installandosi al sesto posto: è l’unica notizia per cui gioire. Perché in superiorità numerica per 80′ ha conquistato i 3 punti dal dischetto. Anzi grazie a Doveri, di gran lunga il peggiore in campo per La Gazzetta dello Sport: colpevole di aver negato un rigore a Floccari (fallo di Romagnoli), espulso severamente e senza buon senso Diawara e azzeccando solo le decisioni a favore dei rossoneri, quindi il rigore e il gol annullato a Masina. Così Brocchi rimane aggrappato all’Europa, ma servirà molto di più per superare la Roma a San Siro.

Hanno sorriso gli episodi e basta, per il resto la squadra ha giocato una gara molto molto brutta. Piattissima, priva di guizzi e con un ritmo che non si può accettare nemmeno a fine stagione. I presupposti per la noia c’erano, però così no. E comunque la formazione di Donadoni meritava di pareggiare quantomeno per il coraggio dimostrato nella ripresa. Il primo tiro è arrivato al 24′ grazie a un esercizio di stile, poi si ricorda il penalty decisivo di Bacca. Altro? Vero che il Diavolo ha provato ad allargare il gioco per sfruttare gli esterni per i cross e i tagli in area, ma il possesso palla era compassato causa apatia della mediana (cambiata quasi per intero in corso d’opera). Di Montolivo si ricorda un lancio giusto, quello per Luiz Adriano – MVP per l’impegno e la velocità doppia rispetto ai compagni – poi messo giù da Da Costa. Due paradossi: il più bravo ad inquadrare lo specchio della porta è stato Mexes, un difensore, e sembravano spesso i rossoblu in 11 perché Giaccherini e Brienza passavano dal mezzo saltando gli avversari con facilità (nonostante le rarissime occasioni create).

Berlusconi MilanelloIl Milan è in alto mare. Berlusconi non ha le idee chiare sulla cessione della società, visto che di possibili acquirenti italiani nemmeno l’ombra, figuriamoci sulla panchina. I giocatori non stanno certo aiutando l’allenatore a mettere un minimo di basi per la ricostruzione. E allora c’è da stringere i denti e provare a mordere l’Europa League.

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