Montella (voluto da Berlusconi e Galliani) è la scelta logica

Aspettiamo a cantare vittoria, ma la seconda scelta di questa ennesima estate di ricostruzione mi sembra logica e azzeccata. La prima è stata quella di Lapadula, attaccante giovane, italiano, ma soprattutto “affamato”, caratteristica che si è vista sempre meno negli ultimi anni a Milanello e dintorni. La seconda, ancora più importante, è stata quella dell’allenatore. Montella è uno dei migliori tecnici che può offrire il panorama italiano. Non stiamo parlando di un big, ma del resto il Milan di questi anni non è certo un top club a livello internazionale. Dopo un settimo, un decimo e un ottavo posto, siamo una squadra da media, speriamo medio-alta classifica. Montella perciò va benissimo, soprattutto perché ha nelle corde quella tendenza alla costruzione del gioco che tanto piace al presidente. E poi Montella è un allenatore. Certo con pregi e difetti, come tutti gli allenatori. Ma è fatto e finito, con il suo bagaglio di esperienza.

Dopo Allegri e Mihajlovic è il terzo vero allenatore che prende il Milan in questi anni bui. E, come Allegri e Mihajlovic sono sicuro che Montella farà delle cose buone. Certo, bisogna lasciarlo lavorare in pace. Non bisogna ostacolarlo quotidianamente con delegittimazioni presidenziale o guerre intestine. Altrimenti finirà anche lui nel calderone. I modi meno bruschi del serbo, la sua tendenza alla costruzione del gioco e i suoi moduli più offensivi dovrebbero garantirgli, almeno inizialmente, i favori del presidente. Certo, alle prime sconfitte (che arriveranno inevitabilmente) il presidente darà la colpa all’allenatore, come ha sempre fatto. Ecco, in quel momento sarà importante fare tutti quadrato attorno a lui e non infilarsi dentro con vendette e regolamenti di conti. Insomma tutto quello che è accaduto negli ultimi quattro anni nella Dynasty rossonera. Da questo punto di vista Montella mi sembra che abbia una corazza più efficace e un standing più resistente agli urti rispetto a quello che avrebbe avuto Giampaolo. L’ex tecnico dell’Empoli era stato bloccato da Galliani, ma la sua candidatura non è riuscita a superare le perplessità presidenziali. Quando Berlusconi ha fatto capire a Galliani che rispetto a Giampaolo avrebbe preferito la conferma di Brocchi, l’ad rossonero si è convinto a virare su Montella. Con buona pace di Giampaolo, che dopo aver sfiorato la Juve due anni fa, stavolta ha sfiorato il Milan. In bocca al lupo al lui per la sua carriera. Si merita grandi soddisfazioni.

Questa è la ricostruzione della scelta, secondo me lungimirante, di Montella. Come avete letto non ho menzionato nessun cinese. Perché ovviamente, anche se le “veline” dicono altro, le scelte fatte all’interno del Milan fino a questo momento sono figlie, come sempre, solo del tandem Berlusconi-Galliani. Di cinesi non c’è ancora traccia. Non a caso non si conoscono ancora i nomi di questa “fantomatica” cordata. Fonti vicine a Fininvest continuano a proporci un closing imminente, ma sono le stesse fonti che un anno fa davano per certo l’arrivo di Mr. Bee e del suo consorzio milionario pronto a far grande il Milan. Ieri sera è intervenuto a QSVS Fu Xiang il vice-presidente della Camera di Commercio Italia-Cina che ha dichiarato senza mezzi termini: “A Pechino non siamo a conoscenza di nessuna cordata pronta a rilevare il Milan“. Lo stesso Fu Xiang è uno che, per esempio, ha seguito passo dopo passo la trattativa tra Thohir, Moratti e il Gruppo Suning per l’acquisizione dell’Inter. E questo ne accentua la credibilità e l’attendibilità. Ma stiamo a vedere. E speriamo che sia tutto vero.

A proposito di Inter, ammetto onestamente di provare un po’ di sana invidia per i cugini che hanno trovato in una compagine forte, ricca e ambiziosa una garanzia per il futuro. Oltretutto il Gruppo Suning ha già dimostrato di aver interesse e soldi da mettere nel mondo del calcio. Zhang, per comprare l’Inter, non ha avuto bisogno di intermediari come Mr Bee e Galatioto, ma la trattativa si è svolta lo stesso. Rapida ed efficace. L’unica mia speranza, da milanista, è legata al fatto che i nuovi proprietari dell’Inter si avvarranno della consulenza tecnica di Massimo Moratti. Se, come mi risulta, la prima idea di Moratti per il futuro a medio-termine fosse Seedorf al posto di Mancini, potremmo stare tranquilli…

Torniamo al Milan che, per il momento sta facendo dunque scelte logiche e ponderate. A questo proposito, magari quest’anno evitiamo di infarcire il raduno del 7 luglio con proclami tipo “Nel giro di due anni vinceremo la Champions”… ormai sono solo controproducenti. Viviamo la nostra estate low profile da ottavi in classifica e continuiamo a operare così, con blitz di mercato alla vecchia maniera, come è stato per Lapadula e Montella. Per il resto degli acquisti, molto dipenderà dalla campagna di sfoltimento. Riguarda soprattutto gli attaccanti, per il resto della rosa più o meno ci siamo. Potrebbe arrivare solo un altro centrale. Il primo sulla lista dei partenti è Carlos Bacca. Se non altro perché sarebbe quello in grado di farci incassare la cifra più elevata. Da reinvestire per un’altra prima punta e soprattutto per il benedetto trequartista tanto voluto dal presidente.

A Montella, che già nel comunicato ufficiale di annuncio ha avuto precise indicazioni sul “giuoco”, sarà chiesto di giocare con un numero 10 e due punte. Non facilissimo da supportare per una qualsiasi squadra. A meno che non corrano e si sacrifichino tutti e 3. Due attaccanti come Lapadula e Pavoletti sono sufficientemente avvezzi a sobbarcarsi un lavoro di corsa e partecipazione al gioco di squadra. Bisogna fare la stessa scelta col trequartista, sempre spendendo cifre contenute e consentite da Fininvest. A questo proposito gente come Vasquez e (purtroppo) Pjaca rischia di essere fuori mercato. Più plauisibili sono le idee Kovacic (prestito), Soriano o Ljajic. Staremo a vedere, per il momento sul mercato Galliani è ripartito come ai vecchi tempi. Speriamo che quest’anno nessuno/a gli metta i bastoni tra le ruote..

Impostazioni privacy