Bruno Peres: “Ecco il mio dream team tutto brasiliano”. Presenti 5 ex rossoneri

Un viaggio nel presente e nel passato tra i campioni brasiliani: Bruno Peres ci guida attraverso il suo dream team verde-oro. Nella sua intervista ad asroma.it, il terzino giallorosso si mette nel ruolo di CT e ci racconta il suo undici ideale, un 4-3-3 molto offensivo, composto solo con i calciatori del suo Paese, diversi dei quali hanno militato oltre che nella Roma, anche nel Milan.

La formazione scelta: Dida; Cafù, Lucio, Aldair, Roberto Carlos; Ronaldinho, Falcao, Rivaldo; Neymar, Ronaldo, Adriano.

Su Dida: “Per me è sempre stato un grande portiere, di livello internazionale, tra i più forti degli anni Duemila. Oltretutto, qui in Italia con il Milan ha vinto tanto e poi vanta tantissime presenze con la Nazionale verde-oro. Lui è il numero uno del mio Dream Team”.

Su Cafù: “Come terzino destro, il mio ruolo, scelgo Cafù, che ha rappresentato personalmente un esempio come giocatore e come uomo. Lo conosco bene, è di San Paolo come me. Ha giocato e vinto dappertutto, in Brasile e in Europa, e lo ha fatto anche qui alla Roma: che dire, è un grande campione, che ha tra l’altro alzato la Coppa del Mondo al cielo da capitano del Brasile…”.

ronaldinho milan

La scelta di Ronaldinho: “A centrocampo, essendo un 4-3-3 brasiliano, metto calciatori offensivi e quindi scegli innanzitutto Ronaldinho Gaúcho, che è uno di quei giocatori che quando ero piccolo guardavo sempre con piacere, perché con la palla al piede faceva delle cose magiche, dribbling e non solo. L’ho sempre seguito tanto, da quando era al Gremio da giovane, poi in Europa al PSG, al Barcellona soprattuto e al Milan”.

I motivi per prendere Rivaldo: “Terzo di centrocampo del mio Dream Team brasiliano molto offensivo è Rivaldo. Lui è un giocatore molto tecnico e dotato di grande classe, magari meno appariscente ad esempio di Ronaldinho, ma molto concreto. Faceva cose geniali con semplicità e quando serviva decideva le partite con le sue giocate”.

Davanti ecco Ronaldo: “Il Fenomeno non poteva mancare nel mio tridente. Unico, nel dribbling e nel sapere andare in gol: Ronaldo è stato davvero un numero nove speciale. Mi piace tanto anche come persona. Lui è stato uno dei più forti attaccanti che ho visto giocare in vita mia. Oltre ad aver dato lustro al Brasile, Ronaldo ha giocato poi in grandi club, vincendo dovunque”.

Fonte: asroma.com

 

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