Parola d’ordine: normalità

A.A.A., cercasi normalità. Nel Milan dell’ultimo mese e mezzo c’è una costante: non c’è una linearità, non c’è una regolarità. Nè fuori, nè dentro al campo. I 4 punti conquistati nelle ultime due partite sono oro colato, ma come sono arrivati? Giocando in 9 contro il Bologna e giocando solo un tempo all’Olimpico. Sono arrivati con una fatica che alla lunga pesa, e pesa ancora di più se aggravata da “chiacchiere” evitabilissime in questo periodo della stagione.

In questi giorni, infatti, si sta parlando di nuovo di Silvio Berlusconi e dei suoi “gusti”. Montella non gli piace, gli manca Brocchi, e lo avrebbe fatto sapere a Galliani&Co., o almeno così si vocifera. Una pressione che si aggiunge ad altra pressione, quella del campo, dove, tra infortuni ed episodi, i rossoneri stanno incotrando maggiori difficoltà rispetto ai mesi scorsi.

Stamattina, però, la notizia che ha rasserenato Montella e anche gran parte dei tifosi del Milan: anche senza Europa League, i cinesi vogliono confermare il tecnico napoletano, con buona pace di Berlusconi.

Domenica arriva la Fiorentina a San Siro: i viola sono dietro di un solo punto, per cui vincere è necessario, obbligatorio per restare attaccati al treno Europa.

Per ritrovare equilibrio in campo, però, serve che tutti i fattori e i co-fattori interni ed esterni tornino a garantire tranquillità e normalità.

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