Presidente, ci consenta: Montella non è un Brocchi

Federica Barbi è laureata in Lettere Moderne e Giornalista Pubblicista dal 2012. Collabora con SpazioMilan.it quasi dalla sua nascita, esattamente dall’aprile del 2012. Segue il Milan dalla lontana Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ma quando può corre a rifugiarsi a San Siro, per seguire da vicino le vicende rossonere. Attualmente collabora anche con Vesuvio Live e Betclic. 

Vincenzo Montella non è perfetto, nessuno di noi lo è. Vincenzo Montella non potrà mai godere del pieno consenso di tutti, è matematicamente e logicamente impossibile, a prescindere dai risultati che ottiene. Vincenzo Montella fa degli errori, ma anche i grandi ne fanno. Vincenzo Montella, però, ha sbagliato molto poco in questa stagione. O meglio, non ha sforato quel range concesso più o meno a tutti. Ha delle idee (anche di gioco) condivisibili o meno, che qualche volta hanno rappresentato un limite in campo, ma ha creato un Milan nuovo, che non somiglia a nessun altro visto nel recente passato.

Per Silvio Berlusconi, però, non è abbastanza. “Stranamente”, Montella non gli piace, si vocifera da alcuni giorni. Addirittura, secondo Repubblica, dopo il 2-2 del Milan a Torino, l’ex premier avrebbe convocato un vertice per ribadire le sue perplessità sul tecnico napoletano e la sua stima, invece, per Christian Brocchi, sulla panchina rossonera fino allo scorso giugno.

Con la fissa di Berlusconi per le due punte, è facile capire perché Montella non rientri nelle sue grazie. E sul discorso dell’attacco non ha tutti i torti, visto che in un momento in cui in fase realizzativa si arranca, cambiare qualcosa davanti sarebbe la prima cosa da fare.

Nonostante ciò, presidente, Montella non un brocco, né un Brocchi. Christian è un bravissimo ragazzo, un professionista serio ed educato, ma perché rimpiangerlo? Lo scorso anno ha ereditato da Mihajlovic una stagione compromessa e una squadra stanca e demotivata, conquistando solo 8 punti dei 18 disponibili. Niente Europa League, niente Coppa Italia. Togliendogli colpe che non sono sue, non mi viene comunque in mente nulla da salvare dei suoi mesi al Milan.

Montella ha raccolto una squadra piegata su se stessa, senza austostima, senza fiducia, una squadra spenta che in campo non aveva senso, non aveva identità. L’ha raccolta e le ha dato un’anima. E ora questo Milan perde ancora, ma lotta, suda, ci prova.

Non credo esistano partiti pro e partiti contro qualcuno, per quanto mi riguarda giudico quello che vedo e quello che vedo oggi mi piace. Mi piace perché è inaspettato, mi piace perché una settimana fa si parlava di crisi, ma poi in due partite abbiamo cacciato le unghie anche senza fare bottino pieno.

Quindi, presidente, Brocchi lasciamolo tranquillo a Brescia e solleviamo Montella da inutili pressioni. Questo Milan corre nella direzione giusta.

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