CorSera: ecco come il fondo Elliott ha finanziato Yonghong Li

La vicenda legata al closing della trattativa tra Fininvest e Yonghong Li, per la compravendita del Milan, ha assunto nel tempo i caratteri di un thriller. L’investitore cinese è stato più volte ad un passo dal fallimento, poichè ha perso quasi tutti gli enti che dovevano finanziarlo in questa scalata. Dopo tanti ribaltamenti, ecco che Li ha annunciato di aver raccolto il denaro necessario a chiudere l’operazione e a gestire la società nella prossima stagione; quindi il closing potrebbe compiersi il 14 aprile, come stabilito nell’accordo tra le parti.

Il Corriere della Sera, nella sua edizione odierna, entra nel dettaglio dell’accordo spiegando come è suddiviso il finanziamento che Yonghong Li ha ottenuto dal fondo americano Elliott. La società americana ha erogato liquidità pari a 180 milioni di euro, con un tasso di interesse dell’11,5%, alla Rossoneri Lux, da destinare all’acquisto della società rossonera. A closing avvenuto, Elliott verserà alla nuova società che acquirente altri 73 milioni di euro, denaro che verrà “girato” al Milan con un prestito inter-company per poi essere inviato alle banche per finanziare i debiti. L’ultimo bonifico sarà da 50 milioni di euro, che verrà destinato alla gestione societaria; le ultime tranches verranno convertite in bond e graveranno sulle cassa del Milan con un tasso di interesse del 7,7 %. Il totale erogato da Elliott ammonta a 303 milioni di euro.

Un dato positivo emerge in tuta questa vicenda poco chiara: il debito societario del Milan è sceso da 220 milioni a 190 milioni (in linea con le società italiane, se confrontato a quello dell’Inter che viaggia intorno ai 350 milioni di euro). Questo miglioramento aiuterà Fassone a programmare il rientro nelle norme previste dal Financial Fair Play dell’UEFA. Grazie ai  finanziamenti ottenuti, la stagione 2017/2018 del Milan è finanziata ed anche la campagna acquisti ha il suo budget. Per quanto riguarda il futuro meno immediato, Li spera che la Cina si sblocchi in termini di esportazione di capitali, oppure dovrà provvedere con la ricapitalizzazione.

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