Ancelotti: “Allenare la Nazionale? Non ancora. Milan, acquisti sopravvalutati e a Gattuso suggerisco…”

È stato il nome più chiacchierato delle ultime settimane, per il futuro della Nazionale Italiana. Carlo Ancelotti, ospite alla Domenica Sportiva, si confessa e racconta le sue verità.

Queste le parole dell’ex tecnico del Bayern Monaco, qui raccolte dalla nostra redazione: “Mi onora il fatto che in tanti mi vogliano come allenatore della Nazionale. Allenare l’Italia sarebbe come iniziare un altro lavoro, il  ct è diverso dall’allenatore. In questo momento il calcio Italiano ha dei problemi. Ora c’è un conflitto di interessi tra club e Nazionale, si parla di riforma ma la federazione deve riuscire a diventare predominante. In questo momento il calcio italiano deve superare altri problemi prima di scegliere il Mister. Aver fallito la qualificazione ai Mondiali non è dovuto solamente ad un fatto puramente tecnico. È  un fallimento di tutto il movimento. Perché la Serie B tedesca ha più spettatori della Serie A Italiana? Perché in Italia non abbiamo gli stadi?

Allenare in Italia? Non voglio andare contro il mio passato. L’allenatore è messo lì per pagare quando le cose vanno male.  A Gattuso suggerisco una cosa, se deve affondare che lo faccia con le proprie idee piuttosto che con quelle degli altri”.

Ad Ancelotti viene chiesto anche un parere sul nuovo Milan: “È entrata una nuova proprietà che ha cercato di rinnovare molto, ha fatto tanti investimenti. Credo che siano stati sopravvalutati alcuni acquisti che fino a questo momento non hanno reso. Occorre pazienza, perseveranza, e per il Milan diventa difficile adesso avere pazienza. Montella? Io sono sempre contro l’esonero degli allenatori, ma un allenatore che subentra credo che abbia zero responsabilità perché la colpa viene data sempre a chi c’era prima. Montella in Nazionale? Io ce lo vedrei. È molto bravo, abbiamo passato del tempo insieme a Londra. Un mio ritorno al Milan? In questi mesi mi hanno tirato dentro un po’ ovunque, Croazia, Arabia Saudita, Milan… Non ho parlato con nessuno del nuovo Milan”.

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