SM RELIVE/ Gattuso: “Quella di domani sarà una gara difficile, la dirigenza è sempre presente. Su Calhanoglu e sulla difesa a 4…”

Alla vigilia della gara esterna contro il Verona, valida per il lunch match della diciassettesima giornata, torna a parlare in conferenza stampa Rino Gattuso.

LA CONFERENZA IN PILLOLE

Sul fatto che la squadra possa essersi responsabilizzata: “La tenacia e la forza sono caratteristiche che hanno dentro. Bonucci, ad esempio, è un martello ed è il motivo per cui ha vinto tanto. È uno spettacolo vederlo lavorare. Gli altri vengono trascinati da questo spirito, i miei ragazzi si stanno auto-convincendo a non mollare, ad allenarsi di più e a fermarsi di più a Milanello per migliorare. Questo è un segnale importante, c’è condivisione in tutto quello che si fa. Questa squadra è forte, lo penso veramente. Ci sono qualità teniche e umane, dobbiamo battere su questo aspetto”.

Su Bonaventura: “La componente fisica e mentale vanno di pari passo. Se stai bene con le gambe, ma il cervello è bloccato, vai in difficoltà. Ora tutta la squadra sta bene, è logico che il singolo risalti. Voglio questo, non voglio vedere la ricerca della prestazione del singolo, ma una squadra che giochi da squadra”.

Sulla preparazione alla gara: “Mi piacerebbe avere qualche giorno in più per lavorare sulla mia squadra, ma tanti calciatori si allenano direttamente con le partite, va in difficoltà chi gioca meno. Serve avere una base aerobica forte, altrimenti, si è stanchi. Abbiamo poco tempo per lavorare tatticamente e fisicamente, ma dobbiamo farlo comunque. Qualcuno si vede che è stanco, ma resta in campo e tutti ci stanno dando grandi risposte”.

Su Borini: “Fabio può fare tutti i ruoli perché ha il veleno in porta. Se gli dici di fare il portiere, si mette i guanti e va in porta perché non molla mai. Ci mette passione e voglia, in questo momento, per tanti, è una novità vederlo terzino, ma vi dico che può fare di tutto”.

Sul fatto che Cutrone possa giocare come Mandzukic: “Adesso non iniziamo con questo ritornello. Vorrei anche recuperare pienamente Biglia”.

Sui miglioramenti di Kessié: “Dovete dirmelo voi se ha fatto miglioramenti. Guardate quanti scatti fa, quante volte va in area, quanti tagli compie, poi miglioreremo la finalizzazione. Metto la firma per averlo così in tutte le partite, sono molto contento”.

Su Ricardo Rodríguez: “Mi piace come sta giocando, ma, per come stiamo interpretando le partite, voglio che un terzino resti dietro. Contro il Bologna, invece, abbiamo attaccato con entrambi i terzini”.

Ancora su Calhanoglu: “Andate a rivederlo al Leverkusen, faceva tutto e giocava box to box, mezzala, esterno d’attacco, tutto senza problemi. Per la tecnica che ha e per la gamba che può avere, lo vedo in tutti i ruoli offensivi”.

Sulle possibilità che Cutrone affianchi Kalinic: “Vediamo, devo anche valutare chi sta bene e chi ha ancora energie. C’è gente che ha speso tanto, può partire dall’inizio come entrare in corso”.

Sulle sue difficoltà: “Preparare tutti è difficile, poi, all’allenamento, mi diverto come un bambino. Poi, il lavoro più duro è parlare con tutti, preparare le partite contro colleghi molto più bravi di me, gestire un gruppo di venticinque giocatori, parlare dopo le partite. Queste sono le più grandi difficoltà. A livello extra campo, so di essere protetto. Questa è una cosa importante”.

Sul suo rapporto con i giocatori: “A me piace avere un rapporto diretto con i miei giocatori. Deve esserci rispetto che nasce dalla passione e dalla voglia di recuperare. Aiutarsi a vicenda, questo è lo spogliatoio. Pretendo molto, in campo, ma poi non entro mai nel loro spogliatoio, sono solito dare loro responsabilità. Ho giocato per anni e, spesso, là dentro si dicono stupidaggini, quindi, evito. Nessuno del mio staff deve entrarci. Faccio io le scelte, ma il rapporto deve essere uguale per tutti, non faccio differenze. Tutto si basa sul lavoro. Se uno sbaglia più volte, le prime due possono passare, poi, alla terza…”.

Sulla difesa a quattro: “Ho scelto di tornare a quattro dopo Rijeka. Ho parlato con il mio staff, ho rivisto il primo tempo e tutti i movimenti erano sbagliati, non mi era piaciuto nulla, con la linea a tre. Non ho parlato con la squadra, ho parlato con quattro o cinque giocatori nell’allenamento successivo”.

Sulla dirigenza: “Posso solo ringraziarli perché ci sono sempre e non mi fanno mancare nulla. Quest’esperienza è faticosa, ma loro mi danno serenità e sono tranquillo, perché ho un grande appoggio, in loro. Ci serve solo tranquillità all’esterno, ma, a certe problematiche, devono pensare Fassone e Mirabelli. Lo ripeto, io sono tranquillo”.

Sulla possibile chiave della gara di domani: “Sta nelle piccole cose, come lo scatto di Cutrone a partita finita, i recuperi di Suso. Abbiamo bisogno di queste piccole, grandi, cose, perché solo la tecnica non basta. Dobbiamo avere fame e cattiveria, possiamo sbagliare un pallone, ma, poi, dobbiamo essere subito pronti a riprenderlo. Domani dobbiamo essere questi”.

Ancora sulla squadra: “Sinceramente non mi aspettavo di essere già a questo punto, ma vedere ragazzi sempre disponibili e pronti al dialogo è perfetto, è importante, perché crea discussione e miglioramento sugli errori che facciamo. Questa cosa mi fa ben sperare e sono molto contento, dalla dirigenza allo staff, tutti mi stanno aiutando. Volevo questo e pensavo servisse più tempo, invece, siamo una squadra e siamo tutti a disposizione“.

Sull’attuale situazione rossonera: “Stiamo facendo bene in fase di costruzione. Tutti noi sappiamo di dover lavorare bene sulla linea di difesa e, più in generale, da squadra. Portiamo tanti uomini oltre la linea della palla, ma dobbiamo essere più organizzati nelle coperture. Facciamo buon calcio, ma concediamo troppo campo agli avversari”.

Sul Milan del futuro: “Deve esserci tranquillità perché siamo una squadra competitiva, che lotta per qualcosa di importante”.

Su Calhanoglu: “Ho visto tanti giocatori, in vita mia, e Hakan ha una balistica importante. Può darci una mano enorme, ma deve ancora migliorare a livello fisico. Vederlo calciare è impressionante, ma sa che deve crescere ancora, lo sa bene”.

Sulla gara di domani: “Sarà una partita completamente diversa da quella di mercoledì. In casa loro, lo stadio spinge tanto. Al Bentegodi, è sempre difficile. La nostra storia dice che è un campo maledetto e facciamo sempre una difficoltà pazzesca. Sarà diversa da mercoledì e sarà molto molto difficile“.

Sulla vittoria contro il Boca Juniors, nella finale del Mondiale per club: “C’è grande orgoglio, mi considero anche una persona fortunata, ad aver vinto così tanto con questa maglia. Trasmettere questi valori ai ragazzi presenti? Ci sono le foto che parlano, qua dentro, c’è la storia che parla. A Milanello si sta con amore e professionalità e c’è tutto per far bene, poi tocca a noi far rendere al meglio chi arriva”.

Sul compleanno del Milan: “Prima di cominciare con le vostre domande, vorrei fare gli auguri di buon compleanno a questa gloriosa società. Sono orgoglioso di farne parte e ancora auguri, farei la firma per campare anche la metà di 118 anni”.

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