Verona: Cerci, Verde e Pazzini potenziali pericoli, interdizione e coppia centrale da rivedere

Il Verona di Fabio Pecchia, avversario del Milan in occasione del lunch match della diciassettesima giornata di campionato, è una squadra in grado di risultare ostica e pericolosa. Malgrado occupino la penultima posizione della classifica, con soltanto dieci punti all’attivo, gli scaligeri, quando la mettono sulla grinta, sulla fisicità e sull’intensità, sanno dire la loro e offrire buone prestazioni.

Punti di forza: Cerci, Verde e Pazzini.
Sulle corsie laterali, il Verona può contare su Cáceres e Romulo, esterni che stanno attraversando un buon periodo di forma, dispongono di grande esperienza e alternano al meglio le due fasi, e su Alessio Cerci che, pur figurando come prima punta, dovrebbe partire dalla fascia. L’ex ala rossonera è infatti tornata a esprimersi su discreti livelli e, in presenza di spazi, può quindi mettere in circolo rapidità, resistenza e doti da contropiedista e da uomo assist. Il tutto mentre Pazzini, nonostante oggi non parta dal primo minuto, è un centravanti bravo a finalizzare le poche palle gol a sua disposizione, nonché una spina nel fianco di tutto rispetto, per i difensori avversari. Infine, la compagine allenata da Rino Gattuso dovrà prestare attenzione anche a Verde, fantasista veloce, tecnico e capace di creare superiorità numerica.

Punti deboli: l’interdizione; la coppia centrale.
In mediana, al Verona, manca quell’interdizione necessaria per vincere gli scontri nella zona nevralgica del terreno di gioco e per svolgere un’efficace fase di non possesso. Soltanto uno dei due centrali di centrocampo, infatti, è un incontrista. Di conseguenza, sul lungo andare, i gialloblù, che al momento hanno subito 32 gol in 16 partite, rischiano di concedere spazi tra le linee e di esporre la coppia centrale, che fatica a rendere con continuità e che evidenzia problemi relativi al senso del gioco e al mantenimento della concentrazione, a numerosi rischi.

Giocatore chiave: Alessio Cerci.
Esterno d’attacco incline al dribbling e all’azione personale e capace di rappresentare il fulcro del gioco degli uomini di Pecchia, qualora stesse davvero bene, Cerci, con la sua voglia di rivalsa, con la sua intraprendenza e con la sua corsa, potrebbe essere l’asso nella manica e la mina vagante dei veneti.

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