Un trofeo da poter alzare e l’Europa League da rigiocare: eliminare il verbo ‘mollare’ dal dizionario rossonero

L’occasione persa con il Sassuolo è di quella che possono pesare per il resto del cammino. Archiviata la corsa Champions il Milan non deve buttare tutto all’aria, non deve rovinare il lavoro fatto dall’arrivo di Gattuso fino ad oggi. C’è una Coppa Italia da provare a vincere e c’è un posto in Europa League da mantenere. Certo dopo aver speso 230 milioni in estate arrivare nella stessa posizione dello scorso anno non era proprio l’obiettivo sperato. Il rammarico sono i primi disastrosi mesi perché da quando Ringhio si è seduto sulla panchina rossonera il Diavolo è in perfetta media Champions e in questa classifica ‘virtuale’ sarebbe quarto con 32 punti in 17 gare. Un bottino di tutto rispetto che non fa altro che aumentare i rimpianti di quello che poteva essere e che invece non sembra più raggiungibile. La squadra è stanca, la rincorsa ha pesato molto soprattutto su alcuni uomini chiave come Suso e Bonaventura ma la coperta troppo coperta non permette molti esperimenti e un ingente turnover. Ora più che sperare nei passi falsi di quelle davanti i rossoneri devono guardarsi alle spalle, dove c’è una Fiorentina scatenata che viene da sei vittorie di fila ed è solo a due punti dal Milan e con Samp e Atalanta, entrambe a quota 48. La Juve in finale di Coppa Italia fa dormire sonni abbastanza tranquilli perché in caso di vittoria bianconera in Europa andrebbe la settima del campionato. Che però dovrà giocare due turni preliminari, con tutti gli stravolgimenti di preparazione che questi comportano. Il calendario è tosto con Napoli, Torino, Fiorentina e Atalanta ancora da affrontare ma lo spirito e gli stimoli non devono mancare. Un’altra stagione senza Champions è dura da digerire ma la parola ‘mollare’, se mai si fosse infiltrata, va cancellata subito dal dizionario rossonero.

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