Milan, a Bologna per far vedere che la squadra è sempre col suo condottiero Rino

La sconfitta col Benevento ha lasciato strascichi in casa Milan. Il summit tra Gattuso, Fassone e Mirabelli nella giornata di ieri ha certificato una certezza assoluta: saltata la Champions è categorico arrivare sesti. I rossoneri vorrebbero saltare i preliminari di Europa League a luglio e per farlo le strade sono due: arrivare sesti in campionato o vincere la Coppa Italia contro la Juventus il 9 maggio prossimo.
In questo momento il Diavolo ha subito il sorpasso in classifica dall’Atalanta, che sfiderà a Bergamo alla penultima giornata.

Una situazione che ha fatto uscire tutti i malumori e i mugugni del caso, dai giocatori che non avrebbero apprezzato la cancellazione dei due giorni di riposo ordinati dal mister dopo la figuraccia contro l’ultima in classifica, fino ai rumors sul sostituto di Mirabelli che sembra non gradire di grande stima dalla proprietà cinese.
L’idillio che sembrava essersi creato in questi primi mesi del 2018 si è inclinato, il Milan non vince da cinque partite, non può più arrivare quarto ma non deve pensare neanche per un secondo di mollare. La sfida del Dall’Ara farà capire com’è la situazione mentale del gruppo e se la squadra è ancora saldamente ancorata ai dettami e alle idee dell’allenatore.

Gattuso ci ha sempre messo la faccia anche dopo sabato sera quando ha usato toni forti e parole dure, fino addirittura ad arrivare a minacciare le dimissioni se non avesse più visto la stessa disponibilità dei ragazzi e se avesse percepito che la squadra non lo volesse più seguire. Tutto questo non c’è stato e non ci sarà. La bussola ha subito un’importante sbandata ma non va persa. Fiducia massima verso il condottiero Ringhio con il senso di appartenenza che deve balzare sopra tutto il resto. Impensabile non arrivare almeno sesti, impossibile immaginare un Milan senza Europa.

Impostazioni privacy