Milan, è tempo di addii: Mirabelli il primo candidato?

Arrivato quest’estate, Massimiliano Mirabelli rimarrà di diritto tra le pagine rossonere per aver condotto il primo mercato cinese della storia del Milan. Mercato interpretabile. Parlare e commentare ora risulta facile, essendo tutti noi a conoscenza del risultato fallimentare delle idee della dirigenza rossonera. Detto ciò, sembra anche inutile nascondere l’euforia estiva dopo ogni colpo portato a casa da Fassone e Mirabelli, che sono passati ben 11 volte alle ormai popolari cose formali. Mercato interpretabile, dicevamo. Di fatto il Milan è stato ridisegnato, dopo aver demolito il Milan Montelliano, Supercampione d’Italia e sesto in campionato, davanti all’Inter.

La questione centravanti rimarrà una tematica ricorrente in casa Milan ancora per diverso tempo. L’arrivo di Kalinic aveva portato entusiasmo tra i tifosi, soprattutto considerando le ottime prestazioni e i gol realizzati con la maglia viola. Ecco l’ultimo ricordo di un Kalinic bomber. Dal suo arrivo in rossonero, infatti, non ha neanche lontanamente ricordato il Kalinic fiorentino. André Silva arrivò raccomandato da Cristiano Ronaldo, suo compagno in Nazionale. Ecco, neanche in questo caso, avremo bei ricordi del portoghese al Milan.

In generale, Mirabelli ha condotto una vera e propria “caccia al fenomeno”, dimenticando di coordinare gli attuali componenti della rosa rossonera, nominata dal mister una banda musicale. È stata attuata anche la tattica del cosiddetto “indebolimento delle avversarie”, già vista in casa Juve con gli acquisti di Higuain e Pjanic dal Napoli e dalla Roma. Mirabelli ha puntato su Kessie, Biglia, Conti e Kalinic. Tutti protagonisti del nostro campionato. Obiettivo? Indebolire le dirette concorrenti per la corsa Champions. Risultato? L’Atalanta di Kessie e Conti si trova attualmente un punto avanti alla squadra di Gattuso, mentre i viola sono piazzati a sole tre distanze, con i rossoneri attualmente al settimo posto. Meglio non poteva fare la Lazio di Biglia, addirittura quarta a pari merito con la Roma.

250 milioni di euro sembrano tuttavia eccessivi per il tipo di calciatori portati a Milano, e il settimo posto sembra troppo poco ricordando appunto gli investimenti attuati. Qualcosa sicuramente non torna. In conclusione, non va dimenticato che il Milan non potrà permettesi alcuna minusvalenza, neanche da chi, come Kalinic e André Silva, ha realizzato 7 gol in Serie A. Insieme.

Rimane una sola domanda: Mirabelli merita di restare a capo delle idee di mercato del Milan?

Impostazioni privacy