A Bergamo (con le ossa rotte) per non perdere l’ultimo treno europeo

Una botta tremenda. Non ci sono altre parole per descrivere l’umiliazione subita dal Milan nella finale di Coppa Italia di mercoledì sera contro la Juventus, sempre più bestia nera dei rossoneri nelle ultime cinque stagioni. Uno 0-4 pesante che difficilmente giocatori, tifosi e ambiente milanista dimenticheranno e che spegne definitivamente le ultime possibilità di salvare una stagione partita sotto i migliori auspici e dopo un maestoso e scintillante calciomercato. La sconfitta nella finale di Coppa Italia, però, dal punto di vista pratico ha un significato diverso. Il Milan sciupa infatti l’opportunità di qualificarsi direttamente ai gironi della prossima Europa League ed ora dovrà giocarsi alla morte le ultime due giornate della stagione regolare di Serie A. Ironia della sorte saranno proprio Atalanta e Fiorentina le prossime avversarie del Diavolo.

Proprio bergamaschi e viola, infatti, sono in lizza con i rossoneri per sesto e settimo posto, ultime due posizioni che garantiscono l’accesso alla prossima stagione europea. Tra le due posizioni, però, cambia un’intera estate e forse anche un’intera stagione. Con l’ennesima affermazione della Juventus nella coppa nazionale, infatti, il sesto posto vale l’ultimo pass per i gironi di Europa League, mentre il settimo costringe ad almeno tre turni di preliminari per poter accedere al tabellone principale dell’Europa meno ambita. Se il Milan dovesse arrivare settimo, in pratica, sarebbe costretto a bissare la preparazione anticipata dell’estate scorsa e, addirittura, a giocare due partite in più tra luglio e agosto. Proprio i due scontri diretti contro Atalanta e Fiorentina, che nell’altra rispettiva partita affronteranno un Cagliari che ha disperatamente bisogno di punti per salvarsi, però, rendono complicatissimo il compito del Milan.

La squadra di Gattuso, per evitare brutte sorprese e garantirsi l’accesso diretto alla competizione europea, dovrebbe almeno ottenere un punto nella sfida di domani e poi, vincere in casa contro la Fiorentina. Con questi risultati il Milan sarebbe padrone del proprio destino e non dovrebbe aspettare eventuali passi falsi delle due dirette concorrenti. Sembra abbastanza chiaro, però, per diverse ragioni che questo è un compito assai complicato. Atalanta e viola stanno marciando a ritmi impressionanti e nell’ultimo mese e mezzo hanno recuperato diversi punti al Milan che nel frattempo ha rallentato tantissimo, riuscendo a vincere una sola partita da metà marzo ad oggi. Andando con ordine, però, sembra proprio la Dea lo spauracchio più pericoloso. La squadra di Gasperini attualmente è forse la squadra più in forma del campionato ed è tornata ad esprimere uno dei calci migliori del campionato, o forse non ha mai smesso di farlo. Domani, se il Milan non dovesse affrontare la gara con lo spirito giusto e ritrovando anche un po’ di brillantezza, rischia davvero bruttissime sorprese.

Ed è proprio l’aspetto psicologico l’altro lato che preoccupa e non poco. Rialzare la testa dopo la pesante scoppola di mercoledì sarà un’impresa. Per la squadra e la giovane età di molti dei suoi protagonisti, per la condizione mentale di tanti ragazzi che sono usciti con le ossa rotte dalla gara dell’Olimpico e per la stanchezza di una stagione che ha portato il Milan a cominciare a giocare a luglio ed ora ad affrontare ancora partite decisive per la sua classifica. Il contraccolpo psicologico è dietro l’angolo e potrebbe portare i rossoneri a ritrovarsi addirittura all’ottavo posto, alla vigilia dell’ultima giornata contro la Fiorentina ed al termine di una stagione che doveva rappresentare la rinascita ed invece sta assumendo sempre di più i connotati dell’ennesima atroce annata da dimenticare ed archiviare al più presto.

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