Nikola, il “self-made man”. E ora anche il popolo milanista lo ha abbandonato

“Troppa autostima fa male a se stessi”, è una di quelle frasi che spesso si sente dire o che spesso pronunciamo nei confronti di una persona che esalta – molto – il proprio ego. Può sembrare banale, ma diversi studi lo dimostrano e, uno interessante, lo si può attestare a Young-Hoon Kim. Infatti, il ricercatore ha analizzato il grado di autostima di alcuni studenti asiatici e di altri studenti americani. I risultati sono stati evidenti: chi sopravvalutava troppo se stesso aveva un rendimento scolastico peggiore, aveva una minore motivazione ed era più a rischio di incorrere nella depressione.

Caso che, quindi, può essere paragonato alla figuraccia in cui è incappato il nostro bomber (sempre se così si può definire), Nikola Kalinic. Il croato non è nuovo a questi comportamenti, dato che anche nel corso del campionato, il numero 7 era stato escluso da mister Rino Gattuso nel match di Serie A contro il Chievo Verona. Quindi, le parole del coach rossonero (più precisamente queste, “durante le due ore di allenamento bisogna mettere tutto, voglio vedere professionalità ed impegno, poi chi non si allena bene rimane a casa”) sono paragonabili a quelle che probabilmente pronuncerà Zlatko Dalic, CT croato, davanti alle domande dei colleghi al termine del prossimo match della Selezione balcanica.

Insomma, ora l’attaccante nativo di Salona non ha solamente una nazione che – per così dire – lo ripudia, bensì anche un popolo rossonero che non lo vuole più vedere giocare sotto i riflettori di San Siro, alla luce del suo comportamento e del suo recente rendimento, forse il peggiore della sua carriera. Quindi, il self-made man”, come l’hanno definito i principali giornalisti d’oltremanica, dovrebbe iniziare a lavorare di più, in modo da ritornare ai fasti della Fiorentina, quando il croato era un uragano infermabile. Mentre ora, Kalinic, si limita ad essere il classico venticello d’estate che batte su una Milano (rossonera) calda e triste. È arrivato il momento giusto per sostituirlo con un attaccante di peso che arriverebbe dal mercato? Solo Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli sanno…

Impostazioni privacy