La corte a Marotta è marchio di fabbrica Elliott

Sarà difficile che qualcuno si prenda la briga di confermare o smentire quanto ha rivelato oggi Milano Finanza, ovvero il flirt maturato nelle scorse settimane tra il Milan e Beppe Marotta. Si tratterebbe di un interesse nei confronti del quasi ex manager della Juventus manifestato prima di ufficializzare la nomina di Ivan Gazidis quale nuovo amministratore delegato del club rossonero. La notizia potrà essere archiviata nel classico “chiacchiericcio” generato inevitabilmente dopo l’annuncio di Marotta. E’ un fatto che produce indiscrezioni e ricostruzioni, magari anche fantasiose. Non succede tutti i giorni che il CEO del club detentore degli ultimi sette scudetti lasci all’inizio di una stagione che per la Juve dovrà essere roboante. Ma tant’è.

L’indicazione, però, che emerge ancora una volta è la solidità del nuovo Milan, a caccia di una struttura societaria con gli “attributi” prima ancora che di giocatori da ingaggi faraonici (anche se Milinkovic Savic è stato evidentemente corteggiato fino all’ultima ora di mercato). Insomma, i top players si cercano prima da mettere dietro alle scrivanie. Non è un dettaglio, ma la precisa strategia di Elliott, che magari tra due o tre anni venderà il club e ci guadagnerà. Probabilmente è meglio avere un investitore di questo genere come proprietario di club piuttosto che una cordata o un singolo imprenditore che si arrischierebbe solo per darsi visibilità. Il caso di Yonghong Li insegna.

Sfumato Marotta, sempre che sia stato realmente corteggiato, il Milan ha virato su Gazidis e magari inserirà ancora Umberto Gandini tra i quadri dirigenziali. In attesa che la squadra riesca a dare un seguito incoraggiante alla prestazione di Reggio Emilia, nelle stanze di via Aldo Rossi si mettono le fondamenta di un lento processo di ricostruzione. C’è fiducia. E se consideriamo che sono passati appena due mesi dall’ingresso di Elliott, i tifosi possono stare tranquilli, almeno sotto il profilo della serietà. Il campo darà le risposte più attese. Prima o poi.

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