Così lontani così vicini: Calha e Paquetá, una miniera di qualità (da sfruttare)

San Siro ci mette un attimo a etichettare i giocatori. E oggi l’etichetta con su scritto “bidone” è incollata alla fronte di Hakan Calhanoglu. Mentre quella del “fenomeno” ce l’ha Lucas Paquetá. Che la definizione sia giusta o meno poco conta, il concetto di etichetta è già di per sé sbagliato. Insultare un tuo giocatore, del resto, è evidentemente inutile: nel senso che può solo peggiorare una situazione, di certo non la migliora. Quindi, in teoria, tanto varrebbe evitare e creare i presupposti per una risalita, quantomeno ambientali. Eppure, in pratica, lo si fa. E si farà sempre, perché (quasi) ogni tifoso tende per sua natura a bollare.

Il punto è che il potenziale del binomio Calhanoglu-Paquetá è troppo alto per essere barrato a priori da chi ha già deciso che il turco non debba più vedere il campo. Gattuso se ne è accorto e il suo 10, in effetti, non lo toglie praticamente mai. Già ieri qualche sprazzo di intesa si è notato: un paio di uno-due di tecnica pura, in stile Napoli contro il Napoli. Ma non è ancora niente rispetto a quanto potrebbe fare. Il tratto comune è la qualità, non a caso entrambi forse darebbero il massimo da trequartisti vecchio stile. Per il resto si completano. Uno sinistro l’altro destro, uno bravo in area l’altro più a suo agio fuori , uno portato a concludere l’altro a costruire. Andando nello specifico, peraltro, anche i tipi di qualità sono differenti: Paquetà è straordinario nello stretto, Calhanoglu è impressionante nel dare ampiezza. Insomma complementari.

La sensazione (per Paquetà) o evidenza (per Calhanoglu) è che ad oggi nessuno dei due sia al top. Per ragioni diverse. Il brasiliano è arrivato venti giorni fa, calandosi in un contesto opposto a quello di provenienza. Il turco è massacrato praticamente ad ogni scarico, il che per uno con quella sensibilità è il peggio che possa capitare. Il risultato è che entrambi oggi alternano cose buone ad altre meno buone, con la differenza che nel caso di uno si esaltano le prime e si tacciono le seconde, mentre per l’altro si agisce in senso opposto. Ma, in fondo, sono insieme da nemmeno un mese e forse per arrivare a quella continuità Nelle partita, gli va data continuità Di partite.

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