Mi-Tomorrow, Piatek: la pistola è carica

A Krzysztof manca solo l’Inter da colpire. Intanto gioca, segna, ha già cancellato Higuain e fa impazzire i tifosi: in 3.000 qualche giorno fa per lui in centro.

Difficile trovare tante parole per descrivere quello che sta facendo, di solito si rimane senza. E anche lo stesso Piatek non è certo una chiacchierone: nella conferenza stampa di presentazione ha insistito su pochissimi concetti, quelli che contano, ovvero segnare e vincere. Lui è born ready, un ragazzo polacco di 23 anni che ha sconvolto la Serie A. Era incredibile già ai tempi del Genoa, quando aveva messo insieme 19 gol in 21 presenze complessive, ma al Milan si è superato, dimostrando la stessa disarmante facilità realizzativa e continuando a crescere. In rossonero è già arrivato a 8 reti in nove gare, come Higuain ma in sei mesi, confermandosi a grande livello e sposandosi perfettamente con le esigenze della squadra. Un attaccante giovane, affamato, disponibile. È stata la soluzione migliore ai capricci del Pipita, la salvezza di Gattuso, un vero e proprio affare dell’intera società. Ora è un patrimonio di enorme valore, una certezza dal rendimento costante. Chi l’avrebbe mai detto.


BISCIONE, A NOI DUE • Fa paura. Fa paura in senso buono, vedendolo, stupendosi e apprezzandolo ogni volta di più. Fa paura all’Inter e in generale agli avversari perché ti colpisce senza pietà. All’esordio da titolare ha fatto a spallate con Koulibaly, vincendo il duello, pronti-via ha segnato a Napoli e Roma, poi ci ha aggiunto l’Atalanta in bellissimo stile. I gol, spesso, sono pure belli: destro, sinistro, girate al volo e colpi di testa. L’Inter è una delle poche big che gli mancano da “azzannare”, sembra essere la vittima perfetta. Mettesse la firma anche sul derby, diventerebbe ancora di più il trascinatore di una squadra che l’ha accolto benissimo, inserendolo subito negli ingranaggi, e adesso lo ringrazia. Per i tifosi è già un idolo, il protagonista di uno dei cori più gettonati allo stadio al grido di “pum pum pum”, dando voce alla sua esultanza da pistolero.

PRESENTE E FUTURO • Tranquillo, umile, ascolta, studia e impara. Un giocatore modello, arrivato nel momento giusto al posto giusto, un attaccante fortissimo e intoccabile. In campo pare non accusare mai la stanchezza, sempre attento e allerta. Poi corre e si muove, non mira la porta e basta, facendo respirare l’intera manovra. Ha un ruolo ancora più centrale e decisivo di Higuain, ha caratteristiche imprescindibili per i rossoneri tanto che, senza volerlo, ha completamente nascosto la figura di Cutrone. Proprio Patrick ha motivo per essere il meno felice del devastante impatto del compagno di reparto, finito ai margini e quasi privo di qualsiasi possibilità di giocare. Il duello è impari, ai tempi di Gonzalo paradossalmente andava molto meglio, ma tutto l’ambiente crede fortemente nel numero 63, simbolo per esempio dell’ultima vittoria del Diavolo in una stracittadina (i quarti di finale della scorsa Coppa Italia). Adesso per Piatek arriverà il bello ma anche il difficile, verrà marcato stretto e non verrà mai perso di vista almeno nelle intenzioni della difesa nerazzurra. Sembravano tanti i 40 milioni spesi a gennaio per prenderlo, erano pochi perché già ne vale di più. San Siro lo attende per una notte speciale nel primo Milan-Inter di una carriera appena cominciata ma piena di grandi prospettive. Vincere il derby, lottare per il terzo o quarto posto, qualificarsi alla prossima Champions League dipenderà soprattutto da bomber Krzysztof.

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