Milan, è giusto giocare con il 3-4-3 qualche partita? Ecco i pro e i contro

Quando i titolari partono con le Nazionali ed è tempo di amichevole a Milanello, sperimentare e trovare nuove possibili soluzioni può essere la chiave decisiva per finire la stagione al meglio e poter entrare in Champions League. Come ha fatto venerdì Gattuso contro il Chiasso, amichevole vinta 2-0 con i gol di José Mauri e Suso, poche ore prima che l’allenatore calabrese partisse per Liverpool dove oggi ha giocato il match contro il Liverpool glorie insieme ai suoi vecchi compagni rossoneri.

Dopo aver giocato con il 4-3-3 nel primo tempo, nella ripresa Gattuso ha sperimentato il 3-4-3. Questa era la formazione: Reina; Abate, Caldara, Zapata; Conti, Biglia, Bakayoko, Strinic; Suso, Borini, Castillejo. Al di là della vittoria, che sulla carta appariva abbastanza scontata, il modulo scelto ha con sé dei pro e dei contro che vanno valutati.

I pro

Il 3-4-3 è una formazione sicuramente più offensiva del 4-3-3 e questo potrebbe essere un bene per dar nuova linfa a quei giocatori che finora non si sono espressi al meglio. Conti avrebbe più campo per spingere, tornando quasi alle giocate di quando era giocatore dell’Atalanta. A Bergamo, in quel caso, era soprattutto ala d’attacco, ma nulla toglie che con le sue sovrapposizioni e i filtranti di Suso il Milan possa trovare maggiori soluzioni offensive. E lo stesso varrebbe per Laxalt, che a sua volta verrebbe ‘azionato’ da Calhanoglu. E a proposito di Calhanoglu, si è visto il gol del fantasista turco contro l’Albania? Movimento a rientrare e tiro di destro alla sinistra del portiere. Se sia lui che Suso giocassero più vicini alla porta, potrebbero essere molto più pericolosi, servendo più assist a Piatek che proprio contro l’Inter ha ricevuto ‘solo’ 17 palloni in tutto il match. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di spostare Paquetá ad ala d’attacco, per cercare con la sua qualità la giocata alle punte.

I contro

Il 3-4-3 è una formazione molto, forse troppo, offensiva, che darebbe meno equilibrio alla squadra di Gattuso e metterebbe più a rischio la difesa rossonera, che fino al derby si era comportata molto bene risaltando tra le migliori difese d’Europa nei primi due mesi dell’anno nuovo. Romagnoli, Musacchio, e uno tra Zapata o Rodriguez potrebbero soffrire e non poco i contropiedi delle squadre avversarie, specie se dotate di attaccanti veloci. Il 3-4-3 sacrificherebbe forse molto un giocatore come Calabria o Rodriguez. E anche uno tra Bakayoko e Kessié potrebbe farne le spese, dato che serviranno e non poco le geometrie di Biglia, l’unico del centrocampo rossonero capace di girare con fluidità i palloni verso gli esterni. Ricordiamo, inoltre, come è andato il Milan di Montella anno scorso, passato al 3-5-2 dopo la sconfitta alla quarta giornata contro la Lazio. I rossoneri, complice sia il modulo che il mancato ambientamento nel campionato italiano di alcuni giocatori, persero tutte le possibilità di entrare in Champions League già agli inizi di dicembre.

Insomma, la soluzione migliore, forse, è rimanere con il 4-3-3, unico modulo in grado di dare più equilibrio al Milan. Ma con ancora 11 partite da giocare (12 se i rossoneri battessero la Lazio e arrivassero in finale di Coppa Italia) ruotare giocatori è importante, come lo è trovare nuove soluzioni tattiche nei casi in cui la squadra di Gattuso si trovi sotto a gara in corso. Il modulo alla fine è uguale, ma fondamentale è entrare tutti uniti in Champions League.

Follow me on Twitter: @pastu_jami22

Impostazioni privacy