C’era una volta Frank. Kess’è perso

Muscoli, corsa e, strano ma vero, anche qualità. Questo era Frank Kessie, la garanzia del centrocampo rossonero dal suo arrivo a Milanello. Un giocatore ed un ragazzo duttile, disposto al sacrificio, umile e silenzioso nel suo primo anno rossonero. Nel quale, nonostante alcuni comprensibili alti e bassi, s’era rivelato quale garanzia.

Pedina

Un tassello, quindi, quasi inamovibile anche per la stagione successiva, a dispetto di un nuovo ribaltone della rosa del Milan. Ma, lui, Frank, il suo posto lo aveva facilmente mantenuto. Senza, però, mantenere le promesse di continuità fatte in estate. Ne in campo, ne, soprattutto, fuori.

Mese infernale

Basti pensare all’ultimo mese e mezzo di Kessie, a partire dalla lite nel derby con Lucas Biglia. Un episodio che ne ha macchiato la fedina, evidenziando che, forse, dietro quel volto il silenzio ed il sacrificio iniziavano a lasciar spazio ad un atteggiamento opinabile. Sensazione che, poi, è venuta ulteriormente fuori qualche settimana dopo: stavolta nessuna lite con i compagni, bensì la partecipazione allo stupido siparietto con Bakayoko e la maglia di Acerbi sotto la Curva Sud, nel post di un agitatissimo Milan-Lazio.

Finale

E, si sa, quando manca la tranquillità, la possibilità di commettere errori da matita blu inizia ad alzarsi vertiginosamente. Qui, infatti, arriva la classica ciliegina sulla torta d’un bigné primaverile assai amaro per l’ivoriano, colpevole del rigore che ha dato il la alla debacle di domenica sera a Torino.

Adieu

Un’ecatombe di eventi negativi che, oggi più che mai, spinge il Milan lontano dalla Champions. E, probabilmente, Kessie lontano da Milanello, al di fuori del quale le sirene inglesi risuonano più forti che mai.

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