Corsa Champions: il Torino è l’outsider. Ecco perché temerlo

In pochi ci avrebbero scommesso, ma il Torino a cinque gare dal termine è aggrappato alla zona Champions, vuoi soprattutto per demeriti degli altri. La squadra granata è da considerare a tutti gli effetti la sorpresa del campionato, autrice di un torneo sopra ogni aspettativa.

EFFETTO MAZZARRI E DIFESA ERMETICA

Al netto del personaggio che si è costruito per le sue uscite spesso sui generis, il tecnico livornese non sarebbe nuovo ad imprese di questo tipo. In carriera ha salvato la Reggina partendo da -15 e ha costruito le basi del Napoli che ammiriamo ora. Gran parte del merito della classifica granata si fonda su una difesa granitica: solo 29 gol subiti, contro i 31 del Milan. In particolare, Sirigu e i difensori Nkolou e Izzo stanno giocando un campionato eccezionale.

ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA

Il gruppo del Torino è molto compatto. I giocatori del Torino sentono molto l’attaccamento alla maglia, sposando la causa granata ed in campo non tirano mai indietro la gamba. Lo dimostra lo stesso capitan Belotti, che non ha impressionato per numero di gol, ma si sbatte per il resto della squadra.

POCHE PRESSIONI

Comunque vada, il presidente Cairo avrà poco da rimproverare ai suoi ragazzi e al tecnico. Mentre per Roma e Milan il mancato ingresso suonerebbe come un fallimento, il Torino, così come l’Atalanta, ha il vantaggio di giocarsi le sue carte senza il peso ingombrante della pressione. Ecco perché batterlo nella sfida di domenica sarebbe determinante.

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