Al solito, quando piove, grandina. Sentenza già emessa: tutti condannati

E’ la dura legge del giornalismo moderno; non appena i risultati o la classifica non ti danno ragione, arrivano immediatamente le cavallette. Dunque anche per Gattuso e il suo Milan, nessuna eccezione, nessun prigioniero.

Il primo mandato al patibolo è proprio Rino, per ovvie ragioni. Non appena è scappato di mano il quarto posto, è tornata forte la corrente che lo riteneva l’allenatore non voluto dalla nuova proprietà. Della serie, “ce lo siamo trovato qui, ce lo teniamo“.

Poi attaccati i DS; “Maldini è in vacanza a Ibiza”. 24 ore dopo è a Milanello. Vacanze esagerate per Paolo figlio di Cesare. Non meglio sta andando a Leo, perché ormai pare rimpiazzato da Campos, direttore sportivo del Lille, altro club salvato in questi anni dal fondo Elliott. In pratica, in carica da nemmeno 10 mesi e già licenziati, avendo fatto mezzo mercato in estate (al timone da metà luglio), e nonostante abbiano portato Piatek e Paquetà a gennaio, autentiche bombole d’ossigeno per il Diavolo in questo 2019.

Infine, altra crocefissione per Bakayoko; dopo la maglia di Acerbi esposta alla Sud, si scopre, ora e solo ora, che sia un ritardatario cronico. E’ uscita perfino, in queste ultime ore, la notizia che Zapata ha tardato anche lui 5 minuti. Insomma c’è un improvviso nuovo fitto scambio di news che viaggiano velocissime dallo spogliatoio ai media e questa volta la talpa non si capisce chi sia.

Al solito, quando piove, grandina e allora arrivano anche gli infortuni gravi; Calabria-perone, Conti-spalla e Caldara-legamento crociato. Fortunatamente la stagione sta per chiudersi. Un’altra di quelle tutt’altro che fortunate e tutt’altro che entusiasmanti. Guardiamo al futuro, perché il presente, al netto delle forzature giornalistiche di cui sopra, in ogni caso non è guardabile.

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