Flop Cutrone: si sbatte, ma non segna mai. L’analisi dei numeri e il confronto con le altre seconde scelte

Patrick Cutrone è probabilmente l’ultimo nella lista dei colpevoli della graduale disfatta rossonera degli ultimi due mesi. Eppure, come tutti gli altri, anche in lui quest’anno c’è qualcosa che non funziona. E non si tratta dell‘atteggiamento, quello è da prendere ad esempio. Ma dei numeri, che invece parlano chiarissimo e inchiodano la stagione di Patrick. In particolare prenderemo in esame solo quelli riguardanti il campionato.

L’ultimo gol di Patrick Cutrone in campionato risale al 2 dicembre 2018, Milan-Parma 2-1. Da allora non ha più segnato: 19 partite senza fare gol. Complessivamente, se si considerano i minuti che in effetti ha giocato, sono più di 850 minuti a secco. Troppo. Direte: “Eh ma non è mai titolare”. E invece in questi 850 minuti ci sono anche 7 partite che il 63 rossonero ha giocato dal primo minuto. In cui si è sbattuto, ha arringato il pubblico, ha sfiorato il gol. Ma non lo ha mai trovato. L’ultimo in trasfera addirittura un anno e tre mesi fa: 25 febbraio 2018, Roma-Milan 0-2.

LUI E PIATEK

Si può fare un paragone puramente numeri col compagno Piatek. Il polacco e Patrick quest’anno hanno giocato lo stesso numero di partite da titolari con la maglia del Milan: 12 ciascuno. Il primo ha giocato 1042 minuti, il secondo 1356. Ecco, i dati dei gol li conoscono tutti. Per chi non lo sapesse il primo, quello che ne ha giocate 12 dal primo minuto ma complessivamente 300 minuti in meno, ha segnato 8 gol. L’altro soltanto 5. Chiaro, poi ci sono mille altri fattori da considerare. Ma i numeri restano quelli.

CONFRONTO

Il paragone numerico, che con Piatek forse stona, può valere però se al polacco si sostituiscono altri centravanti del campionato. In particolare quelli che hanno avuto o hanno tuttora un ruolo simile all’interno della ruota: seconde scelte (di lusso) pronte a subentrare o a giocarsi le proprie chance da titolari quando vi si presenti l’occasione.

È analizzando questi numeri che ci si rende conto di quanto al Milan sia mancato un centravanti in grado di cambiare con i gol le partite e non solo con l’intensità. Felipe Caicedo, Lautaro Martinez e Moise Kean sono stati e sono esattamente quel tipo di attaccante che il Milan non ha avuto. Caicedo ha giocato 7 partite e 127 minuti in meno di Cutrone, iniziando tre volte in più da titolare (15 vs 12): ha segnato 8 gol, 5 in più del milanista. Martinez ha giocato 7 partite e 143 minuti in meno di Patrick, con lo stesso numero di match da titolare (12): ha fatto il doppio dei gol (6). Kean ha giocato più di 900 minuti in meno, soltanto 4 volte da titolare: ha segnato anche lui il doppio dei gol di Cutrone.

NUMERI DA FLOP

I numeri del centravanti del Milan sono simili piuttosto ad attaccanti definiti flop dai più. In realtà sono anche peggiori. Abbiamo preso in considerazione Patrick Shick e Simone Zaza. Entrambi hanno segnato lo stesso numero di gol di Cutrone: cioè 3. Peccato che il primo abbia giocato 93 minuti in meno (3 volte titolare in più) e il secondo 15 minuti e una volta da titolare in meno (in una squadra tecnicamente inferiore).

Insomma la scelta di evitare (tendenzialmente) le due punte dal primo sembra essere totalmente avvallata dai numeri. Cutrone quest’anno è stato un attaccante da squadra media, sicuramente non da Champions. Almeno in termini di dati. L’atteggiamento, il carattere, l’attaccamento alla maglia…be quelli sono da Scudetto.

Di seguito le nostre grafiche che spiegano e rappresentano i numeri citati:

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