Milan, che fai con Bakayoko? Oggetto del mistero, leader e ora problema in casa: tanti i dubbi sul francese

Lo avevano fatto capire Leonardo e Maldini a Natale: “Senza Champions, Bakayoko non verrà riscattato“. E dopo domenica, le speranze che il centrocampista, attualmente di proprietà del Chelsea, venga acquistato si riducono sempre più a un lumicino.

Per far si che Tiemoué torni a Milanello la prossima estate ci vogliono 38 milioni. Troppi. Perché il fatturato non è quello di 12 anni fa, quando il Milan alzava la Champions ad Atene, e i problemi Fair Play finanziario e i 50 milioni, che sfumerebbero se la porta per l’Europa che conta venisse chiusa, sono troppo grandi.

Gli atteggiamenti di Bakayoko dell’ultimo periodo, poi, non aiutano per il riscatto. Prima la maglia di Acerbi sventolata alla Curva Sud insieme a Kessié costata più di 80mila euro di multa al club rossonero. Lunedì scorso il ritardo di quasi un’ora all’allenamento, che ha fatto perdere la pazienza a Gattuso e società e che ha portato l’allenatore rossonero alla drastica decisione del ritiro punitivo fino al 6 maggio, giorno di Milan-Bologna.

Segnali chiari ed evidenti che la situazione sta sfuggendo di mano. E non solo a Bakayoko, ma a tutta la squadra, che domenica scorsa a Torino ha perso il quarto posto rischiando di vanificare tutta una stagione dopo una settimana tragica, caratterizzata anche dall’eliminazione in Coppa Italia contro la Lazio. La domanda dunque sorge spontanea: il francese è da riscattare o no? Meglio un sacrificio economico per tenere un centrocamposta che ha dato qualità rispetto a tanti altri negli ultimi anni oppure non rischiare un rosso ancora più pesante nel bilancio dati anche i comportamenti ‘fuori dalle righe’ del centrocampista?

Tanti dubbi che rimaranno vivi per buona parte dell’estate. Il valore che Bakayoko ha portato in squadra, dopo un inizio di stagione deludente, non è in discussione. Ma va anche ricordato che in passato alcuni giocatori reduci da un’ottima esperienza in rossonero, seppur breve, non sono stati poi riscattati a fine stagione. Si guardi ad esempio ad Adel Taarabt, che nel 2013 stupì con gol e assist nel Milan di Seedorf. Oppure un certo Gerard Deulofeu, che arrivò dall’Everton al Milan di Montella nel 2016 e portò con le sue giocate i rossoneri in Europa League. O Hernan Crespo, che con Ancelotti nel 2005 segnò addirittura una doppietta nella sciagurata finale di Istanbul contro il Liverpool. O Mario Pasalic, acquistato a inizio stagione, la 2015-16, stessa anche di Deulofeu, e ora certezza nell’Atalanta di Gasperini. Con un suo gol, oltre a quello di De Roon, i bergamaschi hanno battuto lunedì l’Udinese e sono ora a +3 dai rossoneri a quattro giornate dal termine del campionato. Insomma, c’è solo da aspettare e da iniziare a sfogliare la margherita: Bakayoko sì o Bakayoko no? L’ingresso, o meno, in Champions League dirà tanto.

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