Biglia e Calhanoglu a proprio agio nel “Milan di qualità” voluto da Giampaolo: che siano loro le armi in più?

Qualità, qualità, qualità. E’ certamente questo il diktat dell’estate rossonera, quello che ha portato alla scelta di Marco Giampaolo sullo scranno di San Siro e che sta guidando Boban, Maldini e Massara nel tortuoso mondo del calciomercato. Del resto, l’ex allenatore della Sampdoria lo ha chiaramente detto nella conferenza stampa di presentazione (“testa alta e giocare a calcio” è stato il titolo concesso ai giornalisti) e non è un caso che i nuovi dettami tattici si sono già intravisti nelle due partite di International Champions Cup disputate in terra americana.

In attesa di vedere all’opera Lucas Paquetà ed Ismael Bennacer, le risposte più positive sotto questo punto di vista sono arrivate da due dei giocatori più bistrattati nelle ultime stagioni: Lucas Biglia ed Hakan Calhanoglu. L’argentino contro il Benfica ha messo in campo un’ottima prestazione, al netto della sfortunata deviazione sul gol decisivo di Taarabt. Oltre alla traversa colpita con una grande punizione, infatti, l’ex Lazio ha gestito con sapienza il ruolo di regista basso. E’ chiaro che nelle idee del nuovo Milan, quel ruolo sarà appannaggio di Bennacer, ma se sta bene l’argentino può essere un’ottima alternativa, oltre che un portatore di esperienza in uno spogliatoio in cui si andrà ancora di più ad abbassare l’età media. Resterà? Questo è un mistero, perchè nelle ultime ore si stanno facendo sempre più insistenti le voci di un fortissimo interessamento del Genoa su di lui, tanto che qualcuno ha paventato anche un’eventuale – e, a nostro avviso, improbabile – rescissione del contratto per alleggerire i bilanci da uno stipendio abbastanza oneroso e favorire il trasferimento all’ombra della Lanterna.

Anche Calhanoglu, poi, può ritrovare motivazioni e centralità in un Milan che Giampaolo vuole di “palleggio e verticalizzazioni”, fermo restando che il turco dovrà prima lavorare sul suo difetto principale: la mancanza di continuità. Negli scorsi anni siamo stati abituati a vedere i centrocampisti delle squadre di Giampaolo correre in ambo le fasi per tutta la partita, e Calha dovrà evitare di staccare la spina come spesso gli accadeva fino a pochi mesi fa. Hakan sembra l’uomo perfetto per diventare quello che alla Sampdoria è stato Denis Praet (non a caso obiettivo dei rossoneri): una mezz’ala con libertà di inserimento ma che viene anche coinvolta nella costruzione del gioco vista la qualità nei piedi. “Voglio restare, è l’anno buono“, ha detto qualche giorno fa l’ex Bayer Leverkusen: ora dimostri di poterci veramente stare in questo Milan.

La qualità non si compra al supermercato“, era solito ripetere Gattuso lo scorso anno: ecco, magari certe volte ce l’hai già in casa…

Twitter: @Juan__DAv

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