Leão-Duarte: ecco chi sono i due nuovi colpi del Milan. Ma a volte basta cercare la soluzione in casa propria

Tra la caviglia indolenzita di Theo Hernández, i problemi fisici di André Silva e il mancato (per il momento) approdo di Angél Correa, il Milan batte un colpo proprio in queste ore. Secondo Rmc Sport, notizia poi ripresa dalla Gazzetta dello Sport, i rossoneri hanno chiuso con il Lilla per l’attaccante classe 1999 Rafael Leão, che sarà in Italia già da questo weekend. Un’operazione non poco costosa. Si parla infatti di 35 milioni di euro: 5 in più di quelli spesi per Krzysztof Piatek, poco meno di 4 rispetto a quanto sborsato al Porto per André Silva. In contemporanea, i francesi si prendono il giovane difensore 19enne Tiago Djalo, arrivato scorsa stagione dalle giovanili del Monaco e valutato 5 milioni. L’operazione, sempre secondo la radio talk sportiva, porterebbe la firma di Jorge Mendes, lo stesso agente di André Silva, che starebbe negoziando con il Wolverhampton per la sua cessione e quella di Patrick Cutrone.

Facendo i dovuti scongiuri, sperando che non faccia la fine proprio di Silva, c’è chi definisce Leão un campione alla sua giovane età. Di comune tra i due c’è solo la nazionalità e la posizione: entrambi punte centrali, entrambi portoghesi. Fisico esplosivo (vicino ai 190 centimetri), ma mobile e abile palla al piede. Il giocatore era stato strappato dal Lilla allo Sporting Lisbona appena un anno fa e alla prima stagione in Francia è riuscito a segnare 8 gol in 26 partite ufficiali. Si era parlato anche di un interessamento dell’Inter e di altre squadre italiane, ma il suo futuro è quasi certo a tinte rossonere, con le visite mediche programmate in questi giorni. Il suo acquisto, insomma, sembra mettere la parola fine all’esperienza di Cutrone al Milan. L’attaccante comasco, apprezzato in queste due stagioni per l’impegno e il sacrificio messo in campo, oltre a diversi gol importanti, potrebbe presto lasciare Milano per la Premier League insieme al suo attuale collega di reparto André Silva.

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Quasi fatta per Duarte: le caratteristiche

Se poi davanti sarà da vedere, eccetto Piatek, se Borini e Suso rimarranno in rossonero (il primo ha l’interesse di Bordeaux e Newcastle, il secondo della Roma), in queste ore si registra qualche movimento anche in difesa. Interesserebbero Rugani e Fazio di Juve e Roma. Ma la notizia più interessante è un’altra. Secondo Globoesporte, sito web brasiliano, è praticamente fatta per l’arrivo dal Flamengo di Leonardo Duarte da Silva, meglio noto come Léo Duarte. Il Milan e il club di Rio de Janeiro avrebbero infatti già iniziato lo scambio dei documenti per portare il 23enne difensore brasiliano in Italia. Per lui sarebbero stati spesi 11 milioni. Dai colori rossoneri ad altri colori rossoneri. Cambierebbero solo le strisce: dalle orizzontali alle verticali.

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Anche lui giovanissimo, classe 1996, ha esordito con il Flamengo nel maggio 2016 – dopo aver vinto la San Paolo Youth Cup lo stesso anno, uno dei trofei giovanili più importanti del Brasile – ma ha trovato la continuità di cui aveva bisogno solo nella scorsa stagione, giocando 33 gare e segnando un gol. Prestazioni migliorate e convincenti tanto che anche la Roma si era interessata a lui qualche mese fa. Facendo anche qui i dovuti scongiuri, è paragonato a Marquinhos, ex romanista ora al Psg, per il fisico e il talento nel saper gestire il pallone. Non ha però ancora esordito con la nazionale brasiliana e non è nemmeno mai stato parte delle giovanili verdeoro, ma ha ancora tutto il tempo dalla sua parte per conquistare la Seleçao. A Milano ritroverebbe il suo ex compagno Lucas Paquetá, arrivo lo scorso gennaio in Italia. Chissà che il ritrovato feeling con il centrocampista possa permettere di far sbocciare al meglio il gioco del difensore, oltre a formare un asse tutto brasiliano.

Gabbia durante la prima gara di ICC tra Bayern e Milan

Lavori in corso in difesa

Anche in questo caso, l’arrivo di Duarte può portare a delle cessioni sicure in difesa. Dopo il grave errore contro il Bayern nella International Champions Cup, che ha permesso a Goretzka di segnare il gol vittoria, le possibilità che Ivan Strinic resti a Milano potrebbero ridursi ancora di più. Su di lui ci sono però delle attuanti da fare: il terzino non ha giocato tutta la scorsa stagione per via del problema al cuore riscontrato dopo il Mondiale in Russia e mercoledì mattina, ora italiana, è stato riadattato a difensore centrale per gli infortuni di Romagnoli e Musacchio. Ruolo non suo, ma prestazione non convincente.

Diversa invece è stata la partita di Matteo Gabbia. Il difensore lo scorso anno alla Lucchese, titolare con l’Italia al Mondiale Under-20 di giugno dove è stato anche capitano nella finale 3°-4° contro l’Ecuador, si è dimostrato sicuro nelle giocate limitando al meglio quelle di Muller. Una gara attenta e solida tanto che in telecronaca c’è chi ha sottolineato: “C’è proprio bisogno di trovare un quarto centrale?“. E in effetti una domandina andrebbe fatta. Non c’è sempre motivo di cercare qualche rinforzo sul mercato o di riadattare un giocatore in un ruolo non suo. A volte basta guardare in casa propria: la soluzione che si sta cercando potrebbe essere proprio lì.

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