L’ennesima e (si spera) ultima rivoluzione rossonera

Cambi, stravolgimenti e rivoluzioni. Il Milan negli ultimi anni tra cambi societari, sessioni di calciomercato sfrenate ed esoneri di allenatori è stata una vera e propria polveriera calcistica. Si sa, i cambiamenti vengono attuati nella speranza che possano portare risultati migliori del passato altrimenti non verrebbero apportati. A volte i desideri con il duro lavoro vengono esauditi, altre volte invece no. Negli ultimi anni le speranze rossonere sono spesso state deluse, per questo e per altre ragioni l’ennesima e ultima rivoluzione rossonera è accolta tra lo scetticismo generale. Un cambio di rosa che segue uno societario importante e che ha portato all’addio di dirigenti e giocatori e all’arrivo di nuovi profili.

Concentrandoci inevitabilmente sul calciomercato, tema attuale per ovvie ragioni, il Milan ha deciso di seguire una filosofia precisa sia nelle operazioni in entrata che in uscita. Se ormai il comandamento di “giocatori giovani forti e pronti” come profili in entrata esce dalle orecchie dei tifosi rossoneri, in particolare è giusto aggiungere che per un esigenza tecnica i nuovi acquisti devono palesare importanti qualità tecniche. In questo senso l’addio di Cutrone e i conseguenti probabili arrivi di Leao, Correa e Duarte seguono una logica. Il Milan, infatti, si è liberato di un vero e grintoso attaccante innamorato del Diavolo che ha, tuttavia, palesato alcuni limiti tecnici compensati da una grande grinta.

Al contrario si è assicurato, sopratutto con Leao e Correa, giocatori eclettici e di qualità che possono essere maggiormente dotati di grande costanza. A volte per ritornare ai vecchi fasti o al successo bisogna avere la forza di cambiare. A volte per dare una svolta ad una situazione di mediocrità bisogna saper dire addio anche a chi si è più affezionato. Il Milan in una rivoluzione sportiva dal forte carico emotivo spera di prendere il volo verso il paradiso del successo, luogo che conosce bene ma da cui manca da troppo tempo.

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